Delusione, sconcerto ma anche soddisfazione per aver imparato a conoscere meglio i meccanismi che regolano le istituzioni europee. Le reazioni al fallito accordo parlamentare tra il Movimento Cinque Stelle e i liberaldemocratici dell’ALDE confermano – ancora una volta – i mille volti della seconda forza politica italiana. Punti di vista e sensibilità che differiscono tra loro su molti punti, dalle questioni locali sino alle strategie politiche in ambito internazionale. Sul fronte della militanza romana, il quadro è spezzettato ma si possono comunque individuare due correnti politiche prevalenti: la prima è quella che fa riferimento al cosiddetto Raggio Magico, in sintonia totale con le scelte della sindaca e in linea con le decisioni nazionali. La seconda è la corrente di Roberta Lombardi, minoranza interna, arcinemica di Virginia Raggi, non nuova a bordate verso la prima cittadina o contro le decisioni di quei vertici nazionali che continuano a difendere le scelte della sindaca.
Di questo secondo gruppo fa parte Francesca De Vito, storica militante grillina romana e sorella di Marcello, il presidente dell’Assemblea Capitolina e vicinissimo alla Lombardi.
Scrive su Facebook la De Vito:
“Giorni di saldi e di “compromessi”
ma quanto in linea con lo scopo…
invece di far la figura dei fessi
informare meglio, prima….che dopo”
Rime baciate per raccontare il disagio di una parte della base verso manovre politiche poco condivisibili che – a sentire la De Vito – non fanno altro che mettere in cattiva luce il Movimento. Alcuni feedback sono stati positivi, altri – come quello di Leonardo Annese – hanno sottolineato come sembri che Francesca De Vito “goda ad ogni difficoltà del M5S”. O come Tarcisio Pau, che le contesta di non aspettare altro che la procura indaghi la Raggi.
Sull’altro fronte troviamo Andrea Severini, storico militante romano, regista radiofonico noto per essere l’ex marito di Virginia Raggi. Ancora appartenente alla cerchia dei fedelissimi della sindaca, Severini ha sostenuto che la forza del Movimento consiste nel far conoscere alle masse l’esistenza dell’ALDE. “Ora sappiamo che esiste un altro gruppo europeo, consiglio a Grillo di far uscire un nome al giorno – dice Severini – così per far studiare un po’ a tutti il parlamento europeo e la sua funzione”.
Ma anche qui non sono mancate le repliche accese dei militanti. Corrado Centiloni confida a Severini di avere un’altra idea del M5S. ”Ora sono costretto a pensarci su – spiega – perché non la vedo più la stessa chiarezza, e mi spiace molto questa cosa”.
Fedele alla linea Norma Di Leo, che replica al post di Severini difendendo il Movimento anche dopo la brutta figura nell’affaire-ALDE, perché “un vero pentastellato non dovrebbe mai avere dubbi sulle decisioni di Beppe, il M5S è Beppe”.