Acea e l’acqua, a Roma domani faremo doccia o no?

Non è ancora chiaro se verrà ridotta la pressione dell'acqua, non sono arrivate disposizione dalla sala operativa. La pioggia di questi giorni potrebbe aver portato qualche beneficio

Allo 060606 del Comune di Roma non ne sanno assolutamente nulla, al numero verde di Acea Ato 2 affermano di non aver avuto indicazioni dalla sala operativa. A dodici ore dal possibile abbassamento della pressione idrica nella Capitale, che potrebbe far mancare l’acqua ai piani alti, è ancora mistero se questo avverrà e quando. Anche sul sito dell’azienda, non appare alcun avviso.

Dunque, a meno di comunicazione dell’ultimo secondo, il razionamento sarebbe scongiurato. Il preavviso infatti è fondamentale per evitare che i romani si sveglino la mattina e trovino i rubinetti a secco. Da quanto abbiamo appurato, le piogge di l’altro ieri notte a nord di Roma avrebbero rimpinguato parte delle riserve e l’emergenza sarebbe stata rimandata. La pioggia avrebbe avuto effetti positivi soprattutto sull’acquedotto del Peschiera.

Eppure, la comunicazione di Acea qualche giorno fa era stata piuttosto perentoria e faceva capire che da domani la possibilità di un razionamento dell’acqua era ipotesi concreta, tra le 24 e le 5.30. Questo avrebbe avuto pesanti riflessi soprattutto sui piani alti.

E questo, dice l’Acea, nonostante “l’eccezionale lavoro svolto a partire da maggio, con l’istituzione da parte del nuovo vertice di una cabina di regia per affrontare l’emergenza idrica, che ad oggi ha consentito di monitorare circa 4.700 km di rete, quasi il 90% del totale, con oltre 1.300 perdite già riparate”.

Per ora però Acea ribadisce il suo piano nel caso le piogge non dovessero cambiare radicalmente le cose.  Dopo i 1.500 nasoni già chiusi- in tutto sono 2.500 – verrà sospeso il flusso idrico di altri 900 ‘nasoni’ sparsi in tutto il territorio della città. Entro settembre ne rimarranno in funzione soltanto 90, individuati in accordo con le Asl.

Quanto al piano per ridurre la pressione dell’acqua nelle ore notturne, speciale attenzione è stata dedicata agli ospedali. Oltre alle autobotti, dopo la richiesta fatta nei giorni scorsi dal ministro Beatrice Lorenzin all’Acea di tutelare i nosocomi romani, i tecnici dell’azienda hanno inserito nelle reti idriche degli ospedali dei pressometri per il monitoraggio.

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