E’ stata solo in parte risolta l’emergenza di cimiteri romani. L’Ama sta cercando di incrementare il ritmo delle sepolture e delle cremazioni. Ma la pressione rimane alta. Intanto lo stato di alcune parti del cimitero Flaminio rimane pietoso. E’ anche pericoloso entrare in alcune palazzine per il distacco di intonaco.
Al crematorio, ad esempio, alcune salme sono state messe in dei container perché il deposito è pieno. E anche il deposito delle inumazioni è colmo.
Una settimana fa in consiglio comunale è passato un ordine del giorno presentato dal Pd, che prevede “l’impegno per l’allestimento di nuovi forni crematori con l’aiuto della protezione civile, per gestire l’attuale emergenza. Vista l’attuale contingenza emergenziale e’ stata approvata la sospensione della tassa dovuta dai cittadini romani per portare fuori citta’ le salme con l’impegno inderogabile di sottoscrivere nuove convenzioni con strutture cimiteriali di altri comuni”.
Ad agosto 2017, l’allora assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari aveva annunciato una manutenzione straordinaria fino al 2021 dei cimiteri romani, e soprattutto lavori di ristrutturazione al Laurentino e al Flaminio.
In sostanza, un programma di investimenti per valorizzare il patrimonio storico-artistico, monumentale e ambientale dei cimiteri capitolini, attraverso progetti e interventi a breve, medio e lungo termine, con l’obiettivo di rispondere alle aspettative dei cittadini. Un programma messo a punto con l’Ama, ma nei fatti non è applicato.
Il Cimitato Tutela Cimiteri Flaminio, Verano e Laurentino da anni denuncia il degrado dei camposanti di Roma. Un degrado che non accenna a diminuire e che abbiamo denunciato anche noi alla palazzina F del cimitero di Prima Porta.