Al ghetto serrande abbassate in memoria delle vittime di Parigi

Hanno ricordato le vittime uccise al supermercato kosher di Parigi

A mezzogiorno i negozi del ghetto ebraico hanno abbassato le serrande. Il portico di Ottavia, ha ricordato così le vittime dell’attentato di Parigi di un anno fa, dove un uomo si era barricato all’interno di un supermercato kosher sequestrando numerose persone. Morirono 4 ostaggi. Il rabbino capo Riccardo di Segni ha voluto rendere omaggio alle vittime con la sua presenza. Una breve passeggiata con lo sguardo rivolto ai negozi chiusi. “Siamo a un anno dai tristissimi eventi di gennaio dell’anno scorso a Parigi – ha detto Riccardo Di Segni – la memoria deve essere mantenuta, ricordare l’orrore, ricordare anche la tristissima lezione che ne deriva perché a gennaio – ha spiegato Di Segni – hanno prima colpito una redazione di un giornale satirico, poi hanno colpito un negozio di prodotti kosher, quindi attentati relativamente mirati. Si comincia così ma poi si arriva a investire l’intera popolazione. È il messaggio che arriva dalla Francia, si comincia con noi ma poi si colpisce tutti quanti. Tutti devono dunque – ha sottolineato – vigilare e non pensare che la cosa non li riguardi. Questo abbassare le serrande, tanto più in attesa dello Shabbat, è temporanea e simbolica. Il messaggio è, malgrado tutto – ha concluso il rabbino capo – tenere duro e continuare a vivere”. 

Con lui anche il presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello. Anche lei ha sottolineato l’importanza di andare avanti e non aver paura. “C’è bisogno anche e soprattutto di continuare a vivere – ha dichiarato – A fianco di questa serrata di solidarietà dei ristoratori kosher – ha aggiunto la Dureghello – abbiamo voluto accompagnare un’attività dei bambini delle nostre scuole che stanno preparando il pane dello Shabbat e quindi lo dedicheremo, donandolo a tutte le famiglie della nostra comunità, alla memoria di questi tragici fatti con un segnale forte di una volontà di continuare a vivere – ha concluso – orgogliosi di quello che siamo”. Anche il rabbino capo e il presidente della Comunità ebraica di Roma hanno ricevuto il tradizionale pane dello Shabbat a forma di treccia, la challà. Insieme al pane anche un biglietto con su scritto “benedetto colui che fa uscire il pane dalla terra” . Si legge inoltre che la in ebraico la radice di pane è la stessa di battaglia. “Questo sta a significare – spiegano i commercianti del ghetto – che gli ebrei nonostante le difficoltà, vanno avanti e lotta Insieme”.

C.T. (Fonte Omniroma)

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