Lavorare gomito a gomito con l’amministratore unico Alessandro Solidoro e l’assessore all’Ambiente Paola Muraro, in attesa di sottoporre i primi concreti risultati al sindaco Virginia Raggi, peraltro già incontrata due giorni fa per un breve giro si saluti. Questa la tabella di marcia di Stefano Bina, neo dg dell’Ama fortemente voluto al fianco di Solidoro dall’assessore al Bilancio con delega alle partecipate, Marcello Minenna, per il quale si annunciano giorni intensi. In queste ore il manager di Voghera chiamato a gestire insieme al commercialista Solidoro l’emergenza rifiuti, si è chiuso nella sua stanza per studiare attentamente le carte relative alla situazione della spazzatura a Roma. Quattro mesi di tempo per rilanciare Ama e mettere in sicurezza il ciclo rifiuti. Poi il manager parteciperà al bando cercando la riconferma. Dallo staff fanno sapere che in queste ore Bina sta attentamente esaminando tutti i punti deboli dell’azienda: dall’effettiva capacità dei Tmb alla carenza di personale nella raccolta, fino all’annoso problema della spedizione di rifiuti romani in altre regioni.
L’obiettivo di Bina, che ieri pomeriggio ha incontrato alcuni manager di Ama, è quello di presentarsi in Campidoglio con un piano dettagliato in grado sì di superare i problemi che attanagliano la città ormai da tre mesi. Ma soprattutto, impedire che tali situazioni vengano a ripetersi. In altre parole, evitare che Roma finisca ancora una volta sotto la spazzatura. In Ama si parla di “fase istruttoria”, che sfocerà in un piano firmato sia dallo stesso Bina sia da Solidoro e che verrà presentato forse già la prossima settimana. Tra i punti chiave del dossier, si vocifera in Ama, la ricerca di nuovi siti di stoccaggio, in modo da alleggerire l’enorme costo legato alla spedizione della spazzatura fuori dal Lazio.
Il Campidoglio però non sarà solo l’esaminatore finale del piano. In questi giorni infatti sono previsti frequenti mini-incontri tra il management Ama e la stessa Muraro. Una scelta dettata dalla volontà di Ama di non commettere più errori e presentarsi al Campidoglio con con un piano credibile. Sullo sfondo rimane poi la partita dei dirigenti. Fatti amministratore e dg, c’è una folta platea di dirigenti a rischio riorganizzazione. Dall’azienda si dicono tranqulli, visto che molti manager sono stati già allertati. Ma solo dopo la giunta di domani l’Ama sarà davvero pronta a ripartire. Intanto il manager lombardo ha già indicato alcune linee di pensiero, ieri al termine del vertice coi dirigeti.
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“Abbiamo un indirizzo chiaro e ci sono le possibilità per realizzarlo. I romani devono essere i primi, noi non possiamo che raccogliere ciò che si differenzia. Il primo step sarà indagare e conoscere i motivi che fanno nascere i problemi che ci sono. Sappiamo anche che c’è un problema di spazzamento ma lo affronteremo nella migliore maniera possibile”. (G.Z.)
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