Prosegue la pantomima del mancato assessore al bilancio. Sono 28 giorni che Roma ne è priva. Ieri Virginia Raggi ha firmato la revoca di Raffaele De Dominicis – bontà sua – dopo aver scoperto con grande stupore che Facebook non può essere considerato alla stregua di un documento ufficiale. Così, la Raggi ha assunto l’interim dell’assessorato e ha dichiarato che la nomina potrebbe arrivare già in settimana. Sì, ma quale settimana? Quella che va a concludersi senza un nome, o la prossima? Non si sa.
Intanto, dopo la figuraccia con De Dominicis, prosegue il casting per selezionare il nuovo assessore. Tutino ha detto no, dopo gli attacchi ricevuti da Roberto Fico che sostiene di avere in mano un dossier contro di lui. Mario Canzio, già ragioniere generale dello Stato, un uomo abituato a far quadrare i conti, si è sfilato. Il tempo però stringe, e l’interim assunto dalla Raggi non può comunque consentire di fare quelle procedure necessarie per ridare a Roma il vigore che le manca da troppo tempo.
I progetti che vanno approvati con un uomo dei conti sono quelli relativi alle infrastrutture, alla cultura, al recupero dei monumenti, alla soluzione del problema rifiuti. Tutte decisioni che necessitano di qualcuno che conosca a fondo i bilanci capitolini, già gravati da 13,5 miliardi di euro di debiti. Forse qualcuno sperava veramente che i miliardi promessi per le Olimpiadi sarebbero arrivati lo stesso, ma il governo non sembra sentirci da questo orecchio. Senza quei soldi non sarà possibile riqualificare le periferie e gestire gli impianti sportivi, andare avanti con la Metro C e portare a un livello superiore il servizio di tranvia come preventivato dalla Giunta.
L’ultimo, gravissimo problema sorto relativamente al vil danaro è quello che riguarda i fondi per le scuole. Sono andati perduti 48 milioni di euro destinati alle scuole comunali per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, come previsto dal decreto ministeriale. Senza un assessore al bilancio è impossibile ottenere prestiti, anche perché la procedura per ottenerli non è mai stata avviata. La procedura era stata avviata dal commissario Francesco Paolo Tronca e prevedeva 48,1 milioni di euro, entro il 31 dicembre 2016, da destinare ai quindici municipi romani per la messa in sicurezza delle scuole. Oltre tre milioni di euro per ciascuna circoscrizione che però non sono ancora stati ottenuti perché nessuno si è peritato di fare richiesta formale alla Cassa Depositi e Prestiti per avere il mutuo. E ora il tempo stringe.
Infine, non va dimenticato che la giunta Raggi aveva promesso per domani, 30 settembre, l’approvazione del primo assestamento di bilancio. Senza questo documento fondamentale, i municipi sono praticamente fermi, così come tutte le attività della Giunta che si discostino, anche di poco, dall’ordinaria amministrazione. Insomma, senza un assessore al bilancio, gli spazi di manovra sono strettissimi. Anche per quanto riguarda la gestione delle strade, ormai ridotte a un colabrodo, ma che non possono essere sistemate se prima non si approva l’assestamento di bilancio. (Marco Scotti)