Non conosce soluzioni di discontinuità l’emorragia di kilometri prodotti da Atac. Una crisi che – anche a ottobre – ha riguardato autobus, ferrovie ex-concesse (Roma-Viterbo, Roma-Lido e Roma-Giardinetti) ma soprattutto la metropolitana. Come ha osservato Mercurio Viaggiatore, rispetto al programmato la Metro A ha fornito l’81,2% di servizio, un -18,8% che rappresenta il record negativo da inizio anno, escludendo agosto in cui il servizio è stato tagliato a metà dalla chiusura parziale della metropolitana. Sempre malissimo la Metro B, con un 78,5% di servizio reso in leggero rialzo rispetto a settembre.
Il servizio di superficie – bus e tram – regge con un 84,6% che comunque non rappresenta di certo un’eccellenza. Sulle ferrovie ex concesse, di pertinenza regionale, troviamo tutte percentuali oltre il 96% del servizio reso che sembrerebbero un dato trionfale. “E invece no – spiega Mercurio Viaggiatore – visto che sono percentuali medie del servizio e i problemi si concentrano tutti nelle ore di punta.”
I dati di produzione negativi incidono pesantemente anche sul fronte dei mancati guadagni, con una perdita – calcolata da Mercurio Viaggiatore – di 6.9 milioni di euro solo per il contratto con Roma Capitale di cui 2.2 solo derivanti dalle metro.
Un calcolo che è possibile fare con un conto dei km persi moltiplicati per la tariffa €/km fissata nel contratto di servizio. A questa perdita lorda, vengono tolti i km bonus per cause esogene,le corse non effettuate per cause di forza maggiore, non direttamente imputabili a responsabilità di Atac, per le quali il Contratto prevede il pagamento come se queste fossero state effettuate. “Per un servizio decente il servizio programmato resta comunque insufficiente – spiega Mercurio – bisognerebbe aumentarlo del 20-30% ma al momento appare un obiettivo irrealizzabile.”
