Atac, crollo dei biglietti: -700mila in tre mesi

L’azienda si aspettava un incremento di quasi 1,5 milioni di tagliandi nel primo trimestre, invece l’amara sorpresa

Giovanna Vitale per La Repubblica Roma

 

Avevano promesso miracoli, lotta dura contro l’evasione e un servizio di bus e metro finalmente efficiente. Invece, nei primi tre mesi di quest’anno, tutti imputabili alla nuova gestione grillina di Atac, prosegue inesorabile la fuga dei romani dal trasporto pubblico locale. Complici una drastica diminuzione delle corse, i ritardi ormai endemici, incidenti vari e la scarsa manutenzione su un parco vetture fra i più obsoleti d’Italia, che neppure l’aumento dei controllori e dunque delle multe elevate ai “portoghesi” riescono a compensare. Scorrendo il report riservato sull’andamento delle vendite al 31 marzo 2017, che Repubblica è in grado di anticipare, nel primo trimestre di quest’anno Atac ha infatti perso per strada la bellezza di 737.130 titoli di viaggio rispetto allo stesso periodo del 2016, pari a un calo del 3,17%, che però schizza al 6% se si confronta il volume complessivo dei biglietti ceduti (pari a 22.488.766 pezzi ) con le previsioni di budget effettuate dall’azienda, che contava di smerciarne un milione 433.870 in più.

 

«Tale andamento è imputabile principalmente alle vendite dei titoli Metrebus Roma (-875.148 titoli rispetto al medesimo periodo dell’anno 2016 e -1.273.236 rispetto alle previsioni ) », si legge nel dossier con riferimento al bit, ovvero il biglietto integrato a tempo che consente di viaggiare su tutto il territorio comunale (a bordo di bus, tram, filobus, metro, ferrovie concesse e le tratte regionali di Trenitalia ) al costo di 1,50 euro per 100 minuti. «In particolare, la vendita dei “biglietti Roma” risulta inferiore al pari periodo dell’anno precedente (-857.599 pezzi) ed inferiore alle previsioni (-1.248.158 pezzi)», scrive Atac.

 

Un trend negativo che riguarda pure gli abbonamenti mensili, diminuiti di 20.136 pezzi rispetto al 2016 e di 27.692 rispetto alle previsioni di budget. In controtendenza risultano invece gli abbonamenti annuali, in crescita, anche se di poco: nel primo trimestre ne sono stati venduti 2.767 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e +26,14% sulle previsioni. Una performance positiva che riguarda pure i titoli Metrebus Lazio (di varie tipologie, a seconda che siano incluse o escluse le tratte urbane di Roma, coprendo in più alcune specifiche zone del Lazio): nel 2017 ne sono stati comprati 10.354 in più del 2016 e 2.260 se si confronta il budget di previsione.

 

A risentirne, ovviamente, sono i ricavi da traffico. Nel primo trimestre 2017 Atac ha incassato — grazie anche alla card turistica èRoma e al pacchetto Bipiù, con la nuova modalità di pagamento e convalida tramite Smartphone — oltre 63 milioni di euro, sostanzialmente la stessa cifra registrata nel 2016 (aumentata di pochi decimali: 0,23%), «ma evidenzia uno scostamento negativo rispetto alle attese», si legge ancora nel dossier. In soldoni, l’azienda guidata da Manuel Fantasia sperava di riscuotere entro i primi tre mesi di quest’anno 2,8 milioni di euro in più, trovandosi invece di fronte a un calo del 4,27% rispetto al budget iscritto a bilancio.

 

E ciò nonostante l’autentico boom registrato dalle multe comminate ai “portoghesi”: +17,3%. Le sanzioni elevate nei primi 90 giorni dell’anno sono state infatti 41.730, ovvero 6.155 in più rispetto alle 35.575 contestate agli evasori nello stesso periodo del 2016. Oltre 4,2 milioni di euro il valore complessivo del presunto incasso (erano 3,6 l’anno scorso ), pari a quasi 625mila euro in più. Dovuto innanzitutto al lavoro extra dei controllori «per complessive 1.119 ore a straordinario» e poi all’incremento del «numero medio giornaliero degli agenti impegnati nel trimestre»: 91 quelli impiegati nella verifica dei ticket, 19 in più del 2016. Sforzo che però non è bastato a fermare l’emorragia dei biglietti venduti.

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