Su Twitter esiste un profilo che risponde alle domande degli utenti che ogni giorno si affidano alla grande rete ATAC, dai bus e le metro fino ai treni regionali. Si chiama INFOATAC, ed è un servizio che è nato per rivoluzionare la comunicazione della partecipata rivolta a utenti e pendolari.
Seguitissimo dagli iscritti al social network (sono 235mila i follower), INFOATAC annuncia deviazioni, ritardi e comunica all’utenza quasi tutte le variazioni che può subire il servizio del tpl capitolino. E lo fa senza dare risposte automatiche: c’è una persona fisica che riporta news e replica alle perplessità dei viaggiatori.
Nonostante la premessa – che avrebbe lasciato intendere una conclusione diversa – al momento INFOATAC non è un servizio affidabile, ben lontano dalle aspettative sul potenziale innovativo di questa nuova offerta social.
Vediamo perchè.
Nella maggior parte dei casi gli utenti si affidano al servizio Twitter di ATAC per sapere l’ora in cui un bus X arriverà nella fermata Y.
Per dare queste indicazioni, chi gestisce il portale social – se privo di dati live – si affida all’orario di partenza dai capolinea. Ma è qui che l’ingranaggio s’inceppa.
Molti autobus, infatti, non partono all’orario previsto dalla griglia ufficiale – consultabile per gli utenti sull’app “viaggiaconatac”, disponibile solo per Android – ma in base a imprevisti o a esigenze di linea.
Così può accadere che neanche INFOATAC sia a conoscenza della soppressione di alcune partenze.
Oppure che la stessa ATAC ammetta che le partenze possono essere modificate a piacimento
Sia chiaro: in una città complessa come Roma è normale che guasti, imprevisti e inconvenienti rendano necessaria una riprogrammazione ‘in corsa’ delle partenze e del flusso dei bus in circolazione.
Il problema è un altro, e non riguarda la cabala degli incidenti ma una questione di metodo. Senza un coordinamento live, stretto, tra centrale operativa, capolinea e INFOATAC, il flusso d’informazioni che arriva agli utenti – in una città ricca di disagi come Roma – non potrà che essere incompleto. E per un servizio simile, nato per rivoluzionare i paradigmi comunicativi della mobilità capitolina, è un po’ poco fornire le stesse informazioni che il viaggiatore potrebbe trovare sull’app ufficiale della municipalizzata o su quelle ‘alternative’ come Moovit, Right Next e Muoversi a Roma.