Male bus, tram, Metro A e Metro B. Come per tutto il 2017. I dati sulla produzione dei chilometri da parte di Atac a novembre registrano un nuovo, ennesimo minimo storico. Nella classifica delle criticità la fa la padrona la Metro B, un 74% di chilometri effettuati rispetto a quelli programmati che rappresenta il picco da inizio anno: lo scorso gennaio era quasi al 95%.
Non se la passano meglio né la Metro A (18%) ne bus e tram che hanno fatto venir meno oltre il 16% dei chilometri previsti. Questi dati rischiano di assumere un significato molto più profondo vista la vicinanza con l’appuntamento più caldo di questo 2018: il concordato Atac.
Il 27 gennaio, tra qualche giorno, saranno passati 120 giorni dal giorno in cui il tribunale ha dato i via al concordato della municipalizzata. Una prima fase in cui, a circa 60 giorni da quella data, si capirà si il destino di Atac sarà il fallimento, un’integrazione al piano o il concordato.
Stiamo arrivando a fine gennaio con due biglietti da visita che non possono non suscitare inquietudine. Il primo è rappresentato dalle parole allarmanti, poi ridimensionate, dell’assessora i Trasporti Linda Meleo che ha parlato di un servizio che a fine mese potrebbe essere a rischio. Il secondo sono i numeri desolanti di un servizio pubblico che riesce nell’impresa a fare sempre peggio, mese dopo mese. Come si fa ad arrivare al concordato in questo modo?
“Le frasi della Meleo erano come a dire: se il concordato non passa, Roma si ferma, quindi il concordato deve passare – è la versione di Mercurio Viaggiatore – ma i numeri per il concordato non sembrano esserci.”