Controllo dei biglietti dalla porta anteriore e via libera al modello londinese del conducente-controllore. Dal 12 marzo Cotral darà vita a un progetto per ‘europizzare’ il trasporto pubblico laziale e rilanciare la rete dei bus regionali mediante la lotta all’evasione. Circa 2000 autisti – formati e in possesso del tesserino di polizia amministrativa – pare avranno facoltà di chiedere il biglietto, comminare multe e anche fermare il bus per chiamare le forze dell’ordine qualora il portoghese si rifiuti di pagare. A questa notizia ha replicato con durezza l’opposizione di centrodestra in Regione con Antonello Aurigemma, Forza Italia, che ha bollato l’annuncio di Nicola Zingaretti come una fake news. “Pare che gli autisti che ad oggi hanno frequentato il corso non superino il 30% su duemila, entrando poi nello specifico in queste lezioni non sarebbe stata data alcuna informazione chiara sulle implicazioni giuridiche e amministrative, né tantomeno sarebbero state fornite indicazioni sulle tariffe e sulle tratte. – spiega Aurigemma – Inoltre, ad oggi, non sarebbe stato consegnato alcun tesserino di polizia amministrativa”. In attesa di saperne di più su questa bega politica, l’effetto annuncio non ha lasciato indifferenti i tanti passeggeri che ogni giorno utilizzano i mezzi di Atac. Tra lo speranzoso, il rassegnato e il sarcastico, la notizia ha toccato le corde – sensibili – dei tanti utenti che pagano l’abbonamento e vedono attorno a sé tanti disagi ed evasori.
Ma è possibile esportare il modello-Cotral anche in Atac?
A tal proposito Radiocolonna ha consultato due blogger esperti di trasporto pubblico capitolino: Carlo Tortorelli di Trenino Blu e Mercurio Viaggiatore dell’omonimo profilo Twitter.
Secondo Tortorelli si potrebbe immaginare una sperimentazione in linee periferiche dai carichi bassi su cui tentare la strada dell’autista controllore. “Il vero problema è la volontà, perché bisogna fare in modo innanzitutto che l’autista stia in sicurezza, poi fargli avere una patente da polizia amministrativa – spiega Tortorelli – difficile immaginare che i sindacati e il loro peso in Atac rendano possibile una cosa del genere.”
Per Mercurio Viaggiatore il vero impedimento è il caos romano, con una velocità commerciale troppo bassa e linee che hanno un numero spropositato di fermate. “Prima di arrivare all’autista controllore servirebbe un drastico miglioramento del servizio, con maggiori frequenze di bus, corsie preferenziali per aumentare la velocità commerciale e meno affollamento – spiega Mercurio – tra traffico, seconda fila, buche, mezzi vecchi, è già abbastanza stressante per un autista il semplice guidare”
Il modello-Cotral è stato adottato anche in altre città italiane che sono molto più piccole e con la mobilità maggiormente gestibile.
“Anche a Ravenna si sale solo dalla porta davanti, tutti devono timbrare passando davanti ad autista – conclude – ma siamo sempre in realtà differenti, con bus che rispettano in maniera quasi svizzera gli orari tabellati e non arrivano mai ad essere affollati come a Roma.”