Atac, sulla Metro C paghi il biglietto digitale e non entri

Scarsa sintonia tra tecnologia e trasporti romani: il caso di My Cicero

Un’app che ti permette di pagare i parcheggi, di entrare in metropolitana e di salire sull’autobus. Quando era nata My Cicero – l’applicazione per smartphone che ti permette di effettuare queste operazioni – sembrava che la Capitale si stesse avvicinando a standard tecnologici da grande capitale europea. Ma My Cicero – proprio nella città di Cicerone – ha più di un problema e lo dimostrano le tante segnalazioni di utenti che dicono: io ho pagato ma non mi fanno entrare in metro. Il funzionamento dovrebbe essere semplice: si avvicina il QR Code generato dal pagamento del biglietto sull’app accanto al lettore presente sul tornello. Il codice che viene prodotto dura due minuti dalla sua attivazione che sono più che sufficienti per avvicinarlo al lettore. Ma sulle metro romane quest’automatismo non funziona e non si riesce a dimostrare di aver pagato il biglietto. Non sappiamo se si tratti di un problema del QR Code o dei tornelli, quel che è certo è che l’equivoco andrebbe risolto per evitare che si paghi il biglietto per poi restare fuori. Magari arrivando tardi a lavoro.

L’ultima segnalazione è arrivata a indirizzo di Infoatac da parte di un utente che ha provato a prendere la Metro C con un biglietto acquistato sull’app. È andata a finire così:

 

Curioso anche il modo con cui la vigilanza ‘interpreta’ un bit elettronico che ha problemi a essere riconosciuto. Molti lasciano entrare lo stesso, fidandosi dell’utente con il rischio di far entrare chi – furbescamente – riesce a millantare un acquisto che non c’è stato. Altrettanti, seguendo le disposizioni, non fanno entrare chi ha pagato lasciando fuori il povero passeggero.

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