Azzardo, a Roma e nel Lazio si gioca per oltre 7 miliardi

Nell’anno 2015 nel Lazio risultavano installati quasi 38 mila apparecchi per le scommesse. Attenzione alle mafie

Sempre più azzardo nel Lazio
Sempre più azzardo nel Lazio

Roma anche Caput del gioco d’azzardo. Nell’anno 2015 nel Lazio risultavano installati quasi 38 mila apparecchi per le scommesse. E la nostra regione è la terza in Italia per offerta di giochi, dopo la Lombardia e la Campania. Il Lazio però guadagna la seconda posizione per l’ammontare della raccolta, con oltre 7 miliardi e 600 milioni sui 71 raccolti a livello nazionale. In sostanza ogni dieci euro giocati, uno viene speso nel Lazio. Questi dati sono nel rapporto “Gioco sporco, sporco gioco. L’ azzardo secondo le mafie”, presentato dal Cnca (Coordinamento nazionale Comunità di accoglienza).

E le mafie hanno da tempo messo le mani su questo business, sostituendosi al gioco legale. Ad esempio, nell’operazione Curacao della Dda di Roma, Nel novembre 2013 il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro anticipato di beni riconducibili al già più volte citato Gino Tancredi, tra cui la sala giochi di 800 metri “Italy Qube”, una serie di società incaricate della gestione del gioco, tra cui di 800 video-slot in tutta Italia, e una villa del valore di 1,5 milioni di euro. Inoltre sono stati individuati 33 siti di gioco online illegali (inibiti dall’Adm) collocati su server in Florida, Romania e Isole dei Caraibi.

Per il Cnca, infatti, non si può abbassare la guardia. “Per troppo tempo infatti si era erroneamente creduto che se lo Stato avesse ampliato, controllato e gestito l’offerta del gioco lecito, si sarebbe contrastata la presenza dell’illega- lità, sino a rendere il mercato del gioco improduttivo per la stessa. Il corso degli eventi, invece, ha sancito ben altro”, dice il rapporto sull’ azzardo. Una situazione messa in luce anche dalla Caritas.

Ed ancora: “I tentacoli dell’illegalità prosperano benissimo su un binario “parallelo” e con un giro di a ari di cilmente quanti cabile; la realtà incontrovertibile evidenzia come, a fronte di una maggiore o erta del “gioco legale” sia più semplice per i clan malavitosi trarre pro tti attraverso pratiche di usura, riciclaggio, estorsione, imposizione, ecc”.

Dunque, non c’è che tre possibilità per evitare che sempre più famiglie si indebitino con i giochi: ridurre il numero dei punti dove scommettere, ampliare le indagini contro la criminalità organizzata, abolire l’articolo pubblicità in tv soprattutto da parte di personaggi famosi.

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