L’inflazione rialza la testa. E in momenti di crisi, in momenti in cui gli italiani consumano poco è una buona notizia. Inflazione infatti ora è sinonimo di ripresa. A Roma, rispetto a un anno fa, i prezzi sono aumentati dello 0,6% e rispetto a dicembre 2016 dello 0,2%.
Nel mese di gennaio 2017, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,9% nei confronti di gennaio 2016. A dicembre il tasso di inflazione era stato dello 0,5%.
Lo 0,9% è il tasso di inflazione è più alto da oltre tre anni, cioè da settembre del 2013, quando si registrò un dato analogo. Si tratta in particolare della netta accelerazione della crescita tendenziale dei Beni energetici non regolamentati (+9,0%, da +2,4% del mese precedente) e degli Alimentari non lavorati (+5,3%, era +1,8% a dicembre), cui si aggiunge il ridimensionamento della flessione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-3,0%, da -5,8%).
Ma quello che fa pensare è che aumentino i prezzi dei beni più consumati. Corre a gennaio il carrello della spesa. In base alle stime preliminari dell’Istat, i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,9% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua del 2,2%, dall’1,0% del mese precedente. Addirittura per il Codacons gli italiani in media spenderanno 270 euro in più a famiglia all’anno.
E infatti, secondo Coldiretti “a spingere l’inflazione (come avevamo già scritto, ndr) Nè l’aumento record del 20,1% dei prezzi dei vegetali freschi e dell’7,6% della frutta rispetto allo stesso mese dello scorso anno per effetto del maltempo che con gelo e neve ha decimato le coltivazioni agricole”.