La Banca di Credito Cooperativo di Roma, presieduta da Francesco Liberati, ha appena chiesto alla Banca d’Italia il via libera all’incorporazione della Bcc di Capranica, dopo aver raggiunto un accordo con i vertici dell’istituto viterbese. L’ operazione segue di poco un altro blitz della Bcc di Roma, che a fine 2015 ha formalizzato l’acquisizione della Bcc Padovana, che da tempo navigava in pessime acque. Con quest’ultima fusione la banca romana mette a segno una preziosa doppietta che le consentirà di allargare ancora la sua rete sul territorio, rafforzandone al contempo la struttura. Proprio mentre il governo si accinge a riformare il credito cooperativo, affidando le oltre 360 banche a un’unica capogruppo. Un progetto di cui peraltro la Bcc di Roma è forte sostenitrice.
Dopo l’ok di Via Nazionale salirà a 20 il numero delle banche cooperative confluite nella Bcc di Roma in 60 anni di storia, di cui 16 a seguito di operazioni di fusione per incorporazione. La banca di Capranica che verrebbe incorporata conta 5 sportelli tra Roma e Viterbo, 35 dipendenti, 1.375 soci, un patrimonio aziendale di 7,2 milioni di euro e ha chiuso il 2014 con un utile di circa 890.000 euro, impieghi alla clientela per 128,8 milioni di euro e una raccolta diretta di 158 milioni di euro. Ma è sul fronte delle sofferenze bancarie che le cose per la Bcc viterbese non vanno tanto bene, giustificando così l’intervento di un partner più robusto. Scorrendo i dati del bilancio 2014, emerge un’incidenza delle sofferenze sugli impieghi del 5,4%, in rialzo rispetto al 4% registrato nel 2013. L’incidenza sugli impieghi delle partite incagliate lorde è poi salita nel giro di un anno dal 12% al 23,1%. Le attività deteriorate della banca sono così passate da 26 a 29 milioni di euro. Quanto all’utile, nel 2014 la Bcc di Capranica ha più che dimezzato i suoi profitti, passati dagli 1,9 milioni del 2013 ai quasi 900.000 dello scorso anno, rendendo auspicabile unafusione con una realtà più grande come la Bcc di Roma.
“Il territorio di competenza della Banca di Capranica sarebbe il naturale completamento dell’area del viterbese dove Bcc di Roma opera con uno sviluppo commerciale di continuo successo da diversi anni.’’ Rileva in particolare Liberati aggiungendo che l’intervento consentirebbe di rilanciare l’attività creditizia e commerciale sulla base di una più ampia gamma di servizi e di prestazioni creditizie, facendo leva sul radicamento locale della Banca di Capranica.
Il 2015 della Bcc di Roma si era chiuso con un’altra importante operazione, dando vita al primo salvataggio tutto interno alCredito cooperativo: quello della Bcc Padovana, una delle realtà più importanti del Veneto, ma finita in amministrazione straordinaria nel 2014 sotto il peso di 650 milioni di sofferenze. L’acquisizione ha visto lo scorporo dei crediti difficili, confluiti nel Fondo di risoluzione delle Bcc, mentre le attività sane sono finite sotto l’ala ampia dell’ istituto romano, forte di un attivo di oltre 10 miliardi e 760 milioni di patrimonio netto. L’istituto capitolino ha assorbito in questo modo 215 dipendenti della banca veneta, 800 milioni di impieghi e 1,2 miliardi di depositi. ( G.Z.)