Botticelle: dietro lo scandalo, la politica 'cavalca' l'ipocrisia

Cavallo cade a terra a via del Corso, si rinnova la polemica

Le foto, le polemiche, i commenti sui social e le solite ‘guerre’ di parole tra favorevoli e contrari. L’incidente che ieri ha visto protagonista un cavallo di una botticella a via del Corso a Roma, disteso su un fianco sull’asfalto dopo esser caduto rovinosamente tra gli sguardi di turisti e curiosi, rinnova il vecchio botta e risposta di chi sostiene come queste vetture siano anacronistiche e incompatibili con le strade della capitale e di come questi cavalli vivano in condizioni di sofferenza. Polemiche che troppo spesso travolgono solo l’operato dei vetturini e che si affidano, senza troppi approfondimenti, alle accuse delle associazioni animaliste preoccupate (giustamente) per la salute degli animali.

Ma le botticelle, tradizionali vetture che portano con loro un pezzetto di storia della Città eterna, ci sono. Esistono, e la battaglia che le vorrebbe eliminare sembra lontana da ogni tipo di applicazione pratica. Allora la domanda è: perché non renderle migliori, sicure (per i cavalli e per i clienti) ed efficienti. Ora che il Tridente è chiuso al traffico veicolare, le carrozze potrebbero rappresentare un elemento turistico in più se rinnovato anche dal punto di vista ‘stilistico’. Ma per poter pensare ad una ‘rivoluzione’ delle botticelle, si dovrebbe partire innanzitutto dalla salute e dal rispetto degli animali. E questo non può essere solo onere dei vetturini. L’amministrazione deve contribuire al sostentamento dei cavalli nel massimo delle condizioni igieniche, nel comfort di alloggi puliti e regolamentari. In questo la politica deve intervenire. In situazioni di vissuto quotidiano e pratico della città. Non può pensare solo a commentare episodi del genere, come la caduta del povero cavallo, preoccupandosi esclusivamente di schierare il proprio partito tra i favorevoli e i contrari. 

Forse siamo sulla strada giusta con i controlli effettuati qualche giorno fa dalla Guardia Forestale con i veterinari della Asl che hanno effettuato un blitz nelle stalle di Testaccio e con l’imminente trasferimento dei box a Villa Borghese. Certamente la soluzione sta nel cercare di capire come utilizzare al meglio questa tradizione romana nel rispetto degli animali e dei cittadini del centro storico abbandonando per una volta l’ipocrisia con proposte reali e concrete. Un esempio? La tenera passeggiata organizzata sulle carrozze a cavallo per un gruppo di bambini in cura presso il reparto onco-ematologico dell’Ospedale Bambin Gesù che solo un mese fa ha raccolto l’adesione e il sostegno di singoli esponenti dello sport, dello spettacolo e della politica. (gc).

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