Veleni, polemiche pubbliche ed esposti in procura. E’ una settimana di fuoco quella che ha anticipato il varo della nuova giunta della Camera di Commercio di Roma. Una battaglia che ha al centro Lorenzo Tagliavanti e la sua nomina a presidente della CCIAA di Roma. Due giorni fa i frondisti guidati da Confcommercio, Unindustria e Acer hanno ribadito in conferenza stampa la propria posizione: se il neo presidente non farà un passo indietro, non siederemo in consiglio. L’unità può attendere dunque, con buona pace degli appelli portati avanti da Tagliavanti e dai lealisti. Ma la macchina organizzativa del nuovo corso della CCIAA romana corre veloce e- nella sede di Via de’ Burrò – i 22 consiglieri presenti (2/3 del totale) hanno nominato la squadra che affiancherà Tagliavanti alla guida dell’ente pubblico. Prima della votazione il consigliere Piacentini (Servizi alle Imprese) ha posto l’accento sulla centralità del consiglio e sulla necessità di una giunta snella, massimo quattro elementi. Una mozione approvata all’unanimità che ha anticipato le regole e i principi base della votazione: ogni categoria – artigianato, agricoltura, commercio, industria – dovrà essere rappresentata e ci dovrà essere almeno una ‘quota rosa’. L’esito elettorale ha rispettato le previsioni (annunciate settimane fa da Radiocolonna) e ha visto il trionfo di Walter Giammaria – presidente di Confesercenti Roma – votato da metà consiglieri, seguito dal Presidente di Federlazio Mocci che ha ricevuto sette voti. Eletti infine – con un voto – Mattia di Coldiretti e la vice di Tagliavanti alla CNA Fermanelli, la presenza femminile che ha legittimato la votazione sia sul fronte delle quote femminili che su quello della rappresentanza delle categorie. Due le schede bianche, con l’inattesa presenza in consiglio di Catia Tomasetti, presidente ACEA e candidata degli aventiniani Cerra e Stirpe. “Il nostro compito è quello di dare coraggio alle 530,000 imprese legate alla Camera di Commercio – ha commentato a caldo Tagliavanti – per creare valore e ricchezza in un’economia che metta al centro l’uomo, non il profitto”
Il presidente ha poi rivendicato quanto “la casa comune dell’economia romana” abbia svolto un ruolo fondamentale nel facilitare l’accesso al credito per le piccole-medie imprese del Lazio. Un impegno da portare avanti anche nel nuovo corso insieme all’impegno sul fronte occupazionale, visto che “è impensabile che tanti giovani di una capitale industrializzata emigrino in massa dalla città e dalla regione”. Ma adesso stop alle polemiche che mettono in cattiva luce la CCIAA. Ne è convinto anche il vero dominus della votazione odierna, Giammaria, che nel discorso d’insediamento si è scagliato con durezza contro i frondisti. “Chi è assente oggi è venuto meno a un proprio dovere di rappresentanza – ha attaccato il leader di Confesercenti – ma chiedo solamente una cosa: basta con attacchi violenti e strumentalizzazioni” (gds)