“A me interessa che la legalità sia ripristinata a prescindere dalle lettere delle corti”. Cosi’ il ministro dell’Interno Matteo Salvini interpellato dopo la riunione con la sindaca di Roma Virginia Raggi sulla sospensione allo sgombero del campo nomadi, Camping River fatta dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo.
“E’ una Corte curiosa che ci mette alcuni anni per arrivare ad alcune sentenze e una manciata di minuti per arrivare ad altre decisioni. Non sara’ la corte europea di Strasburgo a bloccare il ripristino della legalità”, sottolinea Salvini.
Il ministro ha anche detto che ha “chiesto al Comune di proseguire sulla via tracciata. Ho messo a disposizione la forza pubblica per garantire il rispetto della legge. Questo e’ e questo sara’.Il Comune ha risposto in ogni virgola alle risposte della Corte Europea. Mi sembra che tutto procedera’ da programma”.
Salvini mette in luce che ” in Italia ci sono 150 mila persone rom ma i problemi sono limitati a 30 mila che si ostinano a vivere nell’illegalita’, nei campi probabilmente spinti da chi ci guadagna. Il problema e’questa sacca parassitaria che potrebbero essere eschimesi o islandesi”.
Dura la reazione dell’associazione 21 luglio, che da anni si occupa di assistere i nomadi. A Radiocolonna, il presidente dell’associazione Carlo Stasolla afferma che “se non si rispetta il pronunciamento della Corte si cade nella procedura d’infrazione. Oggi abbiamo alla salvinizzazione della Raggi, il linguaggio della ruspa”.