L’aveva già definito una mostruosità, creata dalle gestioni allegre precedenti, e ora cala la carta di ristrutturarlo e di chiedere alle banche di rinegoziarlo. Virginia Raggi, candidato sindaco per il Movimento Cinque Stelle, intervistata da MicroMega, interviene sulla piaga del debito di Roma arrivato a circa 12 miliardi.
‘’Una spada di Damocle sull’Amministrazione della città, un mutuo – così lo definisce – che finiremo di pagare tra il 2040 e il 2048 a tranche di 500 milioni di euro all’ anno’’.
La candidata del M5S lamenta inoltre la gestione come una cassa separata, ‘’come se fosse una bad company rispetto a Roma Capitale’’ che pare impossibile entrarci. ‘’Quando eravamo all’opposizione – rileva – abbiamo provato a fare richiesta di accesso agli atti e ci è stata chiusa la porta in faccia’’.
Secondo Raggi c’è infatti poca chiarezza. ‘’Da sindaco – annuncia – avanzerei l’ipotesi di un Audit sul debito e pretenderei di entrare sulla gestione commissariale, ormai priva di qualsiasi possibilità di controllo malgrado tutti i cittadini paghino per ripianare questo debito. E’ possibile che nessuno possa entrare? Non è un tema soggetto a segreto di Stato. Hanno paura – e hanno ragione – che scopriamo la verità e rovesciamo il tavolo ’’.
Come rileva la stessa Raggi il ‘’debito mostruoso’’, principalmente finanziario e nei confronti delle banche, è nato dall’indebitamento di Roma Capitale verso fornitori e soggetti vari: ‘’un miliardo – afferma – riguarda le indennità da esproprio per i mondiali di calcio di Italia ‘90’’.
‘’A nostro avviso – precisa – bisognerebbe capire perché sono stati contratti quei debiti. Quindi interrogarsi sulle responsabilità e sui tassi di mutuo – se sono regolari o meno – ed infine trovare il modo di rinegoziare il debito con gli istituti di credito ‘’.