Cani e gatti rapiti in strada. E’ allarme a Roma

Un fenomeno che negli ultimi tempi si sta incrementando a Roma e nel Lazio

Rapiti in giardino, dentro casa e adesso per la strada, cani e gatti di proprietà seguitano a sparire nel nulla, sequestrati con audacia sempre più spudorata. Da tempo, scrive Repubblica Roma, “il lugubre fenomeno” interessa tutta l’Italia, ma negli ultimi tempi, per esempio a Roma e nel Lazio, se ne registra un forte incremento.

Nella Capitale fra gli scampati c’è Lana, labrador di sette anni che appartiene all’attrice . “E’ accaduto all’Aventino, un’esperienza orribile” racconta lei. “Mio marito (il regista Fausto Brizzi, che alla moglie dedicò il fortunato libro Ho sposato una vegana) era in farmacia, aveva legato Lana fuori, all’apposito gancio. Per fortuna la teneva d’occhio e si è accorto dell’avvicinarsi di due donne rom. Velocissime le hanno sfilato il collare e stavano per trascinarla via, ma Fausto è uscito di corsa e le ha messe in fuga”.

Non sempre finisce bene. “Conosco una signora disperata, un mese fa passeggiava con il cagnolino sciolto: acciuffato e sparito. Ti prendono alla sprovvista” riferisce F., la quale sempre a Roma, in via della Magliana Nuova, ha subito un analogo attentato. “Tre venerdì or sono, verso le 14.30, camminavo con i cani al guinzaglio, una boxer di tre anni e una cucciola di bulldogue francese. D’improvviso due donne rom hanno attraversato la strada e mi hanno intimato di consegnare la boxer. Al mio ovvio rifiuto hanno cercato di strapparmi di mano il guinzaglio. Per fortuna il cane ha reagito, facendole desistere. Sto pensando di fare una segnalazione ai carabinieri”.

Le indagini sul fenomeno sono però quasi inesistenti. Malgrado l’obbligatorietà di iscrizione all’anagrafe canina, infatti, non esiste una banca dati nazionale – come avviene per le automobili – dedicata alla sottrazione di animali domestici, e le eventuali denunce restano lettera morta fra le carte dei commissariati. Una petizione della LNDC-Lega nazionale per la difesa del cane invoca da tempo l’istituzione di un database dei furti.

Se già nel 2007 si raccomandava ufficialmente ai cittadini di guardarsi dal fantomatico furgone che tirava a bordo esemplari randagi e di proprietà, oggi basta scorrere la pagina facebook Cani Rapiti per farsi un’idea della disperazione che pervade la Penisola intera, non ultima la nostra Regione infestata da episodi sinistri, vedi la recente sparizione  dell’anziana barboncina Licia durante un furto in appartamento a via di Torre Maura.

Le ipotesi sul destino degli animali sono variamente orribili, da accattonaggio e allevamento intensivo fino a vivisezione clandestina, combattimenti, sadismi, uso di carni e pelli, trasporto della droga e sfruttamento sessuale.

“Sono molto preoccupata” commenta Marta Orlando, volontaria a Roma nonché coadiutore (conduttore del cane) nella pet therapy. “Io stessa due anni fa ho contribuito al recupero di Margot, una chihuahua fulva e bianca donata a due sorelle dopo la perdita della madre e trafugata spaccando il vetro dell’auto dov’era stata lasciata per pochi minuti. Dopo qualche tempo, nel campo nomadi di Castel Romano dove aiuto cani e gatti, notai una chihuahua reclusa in un box. I nomadi cercavano di occultarla in modo sospetto, così attraverso un annuncio rintracciai le proprietarie. A fatica, Margot fu recuperata”.

“I miei figli, 14 e 10 anni, non portano più a spasso il nostro cucciolo da soli visto che ad Acilia, zona San Giorgio, a metà febbraio si sono visti accostare da un’auto con due stranieri a bordo. Lui al volante, sporco di calce, teneva il motore acceso” racconta Letizia. “Lei è scesa e ha preso in braccio il cane. ‘Lasciami il guinzaglio’ ha detto ‘voglio mostrarlo da vicino a mio marito’. Per fortuna i ragazzi non si sono lasciati incantare, hanno ripreso il cane e se ne sono andati in fretta. Sono ‘solo’ animali che per noi significano moltissimo. Chi ci aiuterà?”

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