Capitale rumorosa

Quartieri e monumenti nella morsa dei decibel

Continua la campagna “Spegni il rumore accendi il divertimento”, e dai risultati raccolti nelle prime due settimane dai volontari del cigno verde, ad essere colpito, è il centro storico ma anche le periferie: lo rilevano le analisi di Legambiente Lazio che sta percorrendo la Capitale per verificare lo stato dell’inquinamento acustico in città. Da Campo de’ Fiori a Torpignattara, dal Policlinico Umberto I a Via Portuense, troppe volte il rumore diventa frastuono assordante.

Se nella zona intorno a Campo de’ Fiori alle 00.45 di un sabato di giugno i decibel si sono fermati a 75, con un limite notturno che non dovrebbe superare i 55 dB (A), anche allontanandosi dal centro, in Via Casilina/Tor Pignattara e Largo Preneste è difficile il riposo un lunedì sera a mezzanotte, dove si registra una media oltre i 76 dB (A). Non va meglio intorno agli Ospedali romani: in corrispondenza del Policlinico è stata registrata una media di 71,6 dB(A) nel corso di un pomeriggio infrasettimanale, accanto al San Camillo si superavano i 72 dB alle 8 del mattino, idem vicino al Santo Spirito alle 22:00, dove si sono registrati circa 71 dB. Stesse violazioni per lo European Hospital di Via Portuense e per l’ospedale oftalmico, con limiti sforati di almeno dieci decibel.

“Stiamo registrando numeri che ci raccontano una città estremamente rumorosa, attanagliata dal caos del traffico e degli eventi più fracassoni – dichiara Roberto Scacchi direttore di Legambiente Lazio – e andremo ancora avanti per verificare le tante criticità che stanno man mano emergendo attraverso tutte le segnalazioni che ci arrivano. Dopo il frastuono registrato torniamo a chiedere al
l’amministrazione
 comunale 
di
 approvare
 il 
“piano
 comunale 
di 
intervento” 
della 
Capitale
, 
senza 
il 
quale 
qualsiasi 
intervento 
per 
il 
rispetto 
dei limiti di legge sul rumore, 
diventa 
più 
difficile.

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