Carceri nel 2018, Antigone: in Italia meno reati rispetto al passato

L’associazione attiva anche per far luce sul suicidio in carcere di Marco Prato dell’omicidio Varani

Meno ingressi in carcere rispetto al 2017, diminuiscono gli stranieri ristretti mentre resta drammatico il dato dei suicidi nei penitenziari.

Sono solo alcuni dei dati del pre-rapporto 2018 di Antigone, l’associazione che si occupa dei diritti e dei problemi nel sistema penale.

Una realtà che da anni visita carceri, offre soluzioni e denuncia un sistema penitenziario ancora lontano da una piena funzionalità.

“Noi e Antigone facciamo un lavoro in un certo senso parallelo – spiega il Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma – noi dal punto istituzionale, loro associativo. Il carcere deve evolversi da tanti punti di vista, anche da quello tecnologico che può aiutare i detenuti ad avere un contatto più stretto con la vita reale”

Nei primi mesi di quest’anno sono entrate in prigione, da uno stato di libertà, 24.380 persone contro le 25.144 del 2017.

Nel Lazio il dato è particolarmente preoccupante, con la popolazione carceraria che ha toccato le 6400 unità per un tasso di sovraffollamento pari al 121%, cinque punti in più rispetto alla media nazionale. Sovraffollamento che a Regina Coeli arriva addirittura al 155%.

 

Sul fronte dei detenuti stranieri il dato più interessante è che il tasso di detenzione in 10 anni è diminuito di oltre due volte. Notevole il dato dei cittadini romeni, che in 5 anni sono passati da 3661 a 2558, ben meno 1103 unità. Più in generale aumentano gli immigrati nel nostro Paese ma calano i detenuti stranieri, con un tasso di detenzione che è passato dallo 0,71% del 2008 al 0,33% del 2018.

Drammatico il numero dei suicidi, 27 da gennaio 2018 e 67 i detenuti morti complessivamente. Un dossier di Ristretti Orizzonti ha quantificato in 1.010 le persone ristrette che si sono suicidate in carcere dal 2000.

Antigone ha anche elaborato 20 proposte per rendere il carcere un luogo più dignitoso e utile alla rieducazione, dalla formazione dello staff penitenziario all’apertura agli strumenti tecnologici per rendere i penitenziari al passo con i tempi e permettere a chi esce di non trovarsi in una dimensione sconosciuta.

Capitolo romano e laziale: Antigone s’è molto attivata per fare luce sul suicidio di Marco Prato, il ragazzo accusato con Manuel Foffo del brutale omicidio di Luca Varani avvenuto a marzo del 2016. Prato era stato trasferito dal carcere di Regina Coeli al carcere di Velletri e – nonostante gli evidenti segnali di distacco e isolamento – poco sarebbe stato fatto per evitare che il detenuto si suicidasse, denuncia Antigone. Due esposti fatti dall’associazione alle procure di Roma e Velletri hanno cercato di far luce su una vicenda che si inserisce nel numero troppo alto di casi in cui detenuti si tolgono la vita nei penitenziari del nostro Paese.

 

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