


Oltre 40 mila persone, quasi 50 mila, provenienti da 130 paesi del mondo, 600 sacerdoti, 50 vescovi, cardinali. Sono i numeri del Rinnovamento Carismatico Cattolico che stasera assieme al Papa al Circo Massimo ha celebrato i 50 anni, il loro Gibileo. Gli aderenti al movimento cattolico dei Carismatici sono confluiti con pullman, treni, aerei.
Francesco ha ricordato che la Chiesa è una sola, bisogna proseguire verso l’unità dei Cristiani poi ha chiesto: “Servite i poveri”.
Per l’occasione tutta l’area attorno al Circo Massimo ha subito forti limitazioni del traffico e all’ora di pranzo è stato interdetto anche l’accesso ai pedoni per le bonifiche e i controlli per la sicurezza antiterrorismo. Alle 19 chiusa la stazione Circo Massimo della metro B, mentre già dalle 12 è stato deviato il percorso di molti bus. Non pochi i romani che hanno reagito con sorpresa a questi cambiamenti.
Nato a Pittsburgh, una gelida mattina di febbraio del 1967, questo movimento è andato crescendo negli ultimi anni, e ora è tra i più rappresentati all’interno dell’universo delle organizzazioni cattoliche.
Già il primo giugno del 2014 il Papa aveva incontrato i Carismatici allo stadio Olimpico. “Come voi forse sapete – perché le notizie corrono – nei primi anni del Rinnovamento Carismatico a Buenos Aires, io non amavo molto questi Carismatici , disse in quell’occasione.
“E io dicevo di loro: ‘Sembrano una scuola di samba!’ – confessò il Pontefice – Non condividevo il loro modo di pregare e le tante cose nuove che avvenivano nella Chiesa. Dopo, ho incominciato a conoscerli e alla fine ho capito il bene che il Rinnovamento Carismatico fa alla Chiesa. E questa storia, che va dalla ‘scuola di samba’ in avanti, finisce in un modo particolare: pochi mesi prima di partecipare al Conclave, sono stato nominato dalla Conferenza episcopale assistente spirituale del Rinnovamento Carismatico in Argentina”.