“Dal due aprile in poi (data della nomina di Gabrielli ndr) a Roma va tutto male. Prima tutto andava perfettamente”. Questa frase agrodolce, ironica, pronunciata dal Prefetto di Roma nell’odierna conferenza stampa sull’affaire Casamonica, rende l’idea di quanto l’umore di Franco Gabrielli non sia dei migliori. Il funerale di Vittorio Casamonica ha svelato tutte le falle nel sistema dello scambio di informazioni tra soggetti che si occupano di pubblica sicurezza. A tutti i livelli. Procedure involute discusse – prima della conferenza – nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. “Un episodio grave, le informazioni ‘indirette’ c’erano ma non sono state valorizzate – ha affermato Gabrielli – e soprattutto non hanno raggiunto i vertici di Prefettura e Questura”. Il prefetto ha poi rivendicato i 117 arresti tra le fila dei Casamonica negli ultimi anni, “segno che lo Stato conosce il problema”. Un’ammissione sulla gravità dei fatti che non corrisponderà a nessun giro di vite e a nessuna punizione esemplare, tanto che “come prefettura non si ritiene vi siano rilievi da muovere nei confronti delle forze di polizia”. In compagnia dei vicesindaco Causi e del vice Questore De Angelis, il Prefetto ha poi esposto il nuovo sistema per il passaggio delle informazioni tra forze dell’ordine cui seguirà – nelle prossime ore – una direttiva specifica. Verrà istituito un gruppo di raccordo permanente tra il Capo di Gabinetto della Questura, della Prefettura, tra i vertici della Polizia Locale e il Comando dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Una task force che dovrà creare un coordinamento permanente e un ranking delle informazioni da trasmettere. Il vicesindaco ha poi elogiato il prefetto e ha auspicato che “l’indignazione della città si trasformi in una battaglia politica e civica contro clan e malavita”.
Il 26 agosto nella Parrocchia di San Girolamo Emiliani (Morena) ci sarà la messa in suffragio di Vittorio Casamonica, chiesta e ottenuta dalla famiglia. Durante la conferenza il Prefetto ha sottolineato come lui – in questi mesi – abbia risolto alcuni problemi spinosi anche “in poche ore”. Vedremo se l’autoassoluzione dei responsabili dell’ordine pubblico capitolino porterà un po’ di efficienza e prevenzione verso i macabri rituali della malavita organizzata. (Gds)