Caselli: il 50% della corruzione dell'UE è italiana

Bisogna incentivare le denunce delle situazioni illecite

“Nel nostro paese la corruzione è pari al 50% dell’intera comunità europea”. È quanto ha dichiarato Giancarlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare nel suo intervento durante la giornata della Trasparenza organizzata dal Consiglio Regionale del Lazio. 

“La prima considerazione da fare è che la corruzione nonostante le tante inchieste sembra riprodursi all’infinito. C’è un problema di regole, di leggi che riescano a rendere la corruzione non conveniente. Bisogna rifiutare – ha spiegato Caselli – le alchimie legislative che sono nemiche della trasparenza come quelle che si possono registrare nella recente riforma della ultima legge sulla corruzione che ripristina il falso in bilancio ma, alchimia legislativa, lo annacqua perché non prevede il falso in bilancio per valutazione che statisticamente è il più ricorrente e frequente. Bisognerebbe, per cominciare, incentivare le denunce delle situazioni illecite, la corruzione è un fenomeno occulto e il controllo più efficace è quello interno, nell’ambito pubblico e nell’ambito privato, per cui sono necessarie e opportune ad esempio misure protettive e preliminari per i collaboratori di giustizia. E infine la confisca di beni e l’impiego per fini sociali di beni confiscati è opportuno – ha concluso – che sia estesa dalla mafia alla corruzione”.

C.T. (Fonte Omniroma)

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014