Choc a Colosseo, manichino a testa in giù contro Minniti

Il gruppo di estrema sinistra «Noi restiamo» ha esposto uno striscione contro il ministro dell’Interno e i «rigurgiti» fascisti, sul ponte in genere usato dagli ultrà. Accanto un manichino impiccato a a testa in giù con una croce celtica sulla schiena

Manichino a testa in giù e striscione contro il ministro dell’Interno Marco Minniti. E’ quanto apparso intorno all’1.30 della scorsa notte sul ponte di Via Annibali nei pressi Colosseo. Lo striscione è firmato da ‘Noi restiamo’ e reca la scritta: “Minniti e fascisti la vostra strategia della tensione non passerà. Noi restiamo. 10\02 corteo Macerata” in riferimento alla manifestazione nazionale indetta da Anpi e gruppi antifascisti a Macerata “per dire basta a tutti i fascismi e razzismi”. Sul posto è intervenuta la scientifica, la Digos e gli agenti della polizia di Stato del commissariato Viminale.

Nella pagina Facebook di “Noi restiamo” un post recita “Ciò che è accaduto a Macerata è un atto infame di terrorismo neo-fascista. E’ la conseguenza del clima, alimentato ad arte da stampa e politica, contro i migranti e gli ultimi della società. La legittimazione mediatica delle formazioni neofasciste, Casapound e Forza Nuova in testa, è andata di pari passo con l’approvazione dei pacchetti antimigranti e di repressione preventiva volute dal PD e che portano la firma del ministro Minniti. La tensione creata attorno all emergenza migranti ha provocato una guerra tra poveri che è diventata la leva con cui i fascisti stanno penetrando nelle periferie e tra i settori popolari. Respingere la ‘Nuova strategia della tensione’ creata ad arte per distogliere il nostro corpo sociale dalla macelleria sociale imposta dalla UE sta diventando una battaglia centrale, urgente e necessaria. Macerata 10/2 corteo nazionale contro il fascismo e chi lo ha alimentato. SE I FASCISTI CI ODIANO, NOI LI ODIAMO DI PIU’”.

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