Colle Oppio, ecco il degrado nei giorni prima dello stupro

Esclusiva Radiocolonna. Zero controlli e abbandono: un’aggressione annunciata

Domenica sera una donna australiana di 49 anni è stata stuprata nel Parco del Colle Oppio. Una tragedia figlia dell’incuria e dello stato d’abbandono che da anni attanaglia il parco che ospita la residenza dell’imperatore Nerone, centro di Roma, a due passi dalla stazione e dal Colosseo.

 

Da anni Radiocolonna segue con attenzione le vicende del parco storico romano, dall’inchiesta dello scorso anno sui disagi delle famiglie del parco al restyling effettuato a inizio 2016. Una cura estetica di Colle Oppio cui non è seguita una rinascita del parco in termini di decoro, sicurezza e vivibilità.

Oggi l’altura che sovrasta l’Anfiteatro Flavio è una terra di nessuno in cui il degrado ancora la fa da padrone, dove nessuna fascia oraria è risparmiata da bivacchi, capannelli poco rassicuranti e vespasiani di fortuna.

Una situazione che Radiocolonna ha avuto modo di documentare pochi giorni prima che la povera australiana venisse violentata dall’uomo conosciuto in una sala da ballo vicino a Termini. Immagini impietose, oscene, che raccontano un Colle Oppio sempre più ostaggio di sbandati e senza tetto, con buona pace dei lavori di restauro e manutenzione presentati in pompa magna, a gennaio, dal Municipio I e dal subcommissario di Tronca Camillo de Milato.

 

Nelle istantanee si possono osservare uomini accampati in mezzo al verde o sopra pavimentazioni storiche. Non solo. In pieno giorno il parco si trasforma in una latrina, a pochi passi dall’area frequentata dai bambini, in cui fare i bisogni davanti a tutti è prassi quotidiana e dove i cornicioni e le balconate sono utilizzati come stendini o appendiabiti. (Giacomo Di Stefano)

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