Si è concluso oggi a Rebibbia il progetto del CONI Lazio che ha portato lo sport entro le mura del penitenziario romano. Durante l’anno, oltre 100 detenuti hanno avuto l’occasione di apprendere dai tecnici delle federazioni sportive le discipline più disparate, calcio, tennis, ping pong ma anche scacchi, bocce, bridge e biliardino.
“Oggi è stata una giornata molto importante per tutti, ma vi annuncio che non finisce qui perché a settembre ripartiremo con un’altra stagione di sport in carcere. In questi mesi è stato svolto un grande lavoro dai tecnici delle Federazioni e dallo staff del Coni Lazio, che sono riusciti a creare un team affiatato capace di coinvolgere nelle diverse attività sportive un numero di detenuti inimmaginabile all’inizio di questa avventura – racconta Riccardo Viola, Presidente Coni Lazio – A tutti loro va il mio ringraziamento sincero per quello che hanno fatto e che faranno in futuro. Un ringraziamento speciale va invece al direttore dell’Istituto Stefano Ricca, che a ottobre andrà in pensione, per quello che ha fatto in tutti questi anni aprendo le porte del carcere allo sport”.
Importanti momenti di aggregazione resi possibili dalla sensibilità del comitato laziale del CONI e da quella dei dirigenti di Via Arenula.
“E’ stata una bella giornata e mi auguro che, nei prossimi anni, chi mi succederà manterrà questa festa dello sport e tutte le attività periodiche realizzate grazie all’impegno del Presidente del Coni Lazio Riccardo Viola – è il pensiero di Stefano Ricca, direttore della Casa di reclusione di Roma Rebibbia – Un plauso va a tutti gli istruttori federali che durante l’anno hanno consentito ai detenuti di praticare sport in modo qualificato”.
Era il 2013 quando fu organizzata la prima Giornata Nazionale dello Sport in carcere, un progetto vincente che pare destinato a durare ancora a lungo.