Conte Bis come Andreotti con Berlinguer? Il figlio di Giulio dice no

Esclusiva Radiocolonna sulla crisi di governo: la solidarietà nazionale degli anni ’70 e quella (tantata) da PD e M5S sono la stessa cosa?

“Nel 1976 Berlinguer (che avrebbe preferito Moro) accettò Andreotti, perché riteneva che sono i programmi e non le persone il terreno e lo strumento della discontinuità”.

Con questo tweet, l’ex parlamentare dem Pierluigi Castagnetti ha commentato l’eventualità di un nuovo governo guidato dal premier uscente Giuseppe Conte.

Una rievocazione della Prima Repubblica da parte di chi, come Castagnetti, non è solo un politico di lungo corso ma è anche amico dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il cinguettio dell’ex dirigente della Margherita suona così: in nome di un interesse nazionale più alto delle beghe di partito e dei veti sui nomi, la politica in passato è scesa a compromessi importanti. E oggi dovrebbe fare altrettanto.

Il paragone ha trovato parecchie attenzioni, molti estimatori e va preso sul serio.

Cosa avrebbe pensato Giulio Andreotti se fosse venuto a conoscenza del paragone con un avvocato prestato alla politica, premier un po’ per caso, che oggi viene paragonato a due politici che – in forme differenti – hanno fatto la storia politica dell’Italia?

Il figlio di Giulio Andreotti, Stefano, ha spiegato a Radiocolonna che il paragone non regge. Un episodio che rientra nel vizio italico di fare paragoni continui e forzata dell’Italia di oggi con quella di ieri.

Una sconfessione del paragone di Castagnetti da parte di Stefano Andreotti che diventa sfiducia e disillusione quando si parla dell’effettiva possibilità di Giuseppe Conte di presiedere un nuovo governo con Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. In caso di alleanza giallorossa, spiega Andreotti jr, “staremmo messi davvero male”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014