Coronavirus, con la Fase Due via libera alla bicicletta in strada?

A Roma serve garantire anche la sicurezza: “Allargare i marciapiedi, costruire percorsi ciclabili con fioriere e New Jersey, in modo da poter rimodulare i tragitti in base alle esigenze”

A Roma che cosa succederà con la fase due dell’epidemia di Coronavirus? In quanti potremo prendere il bus o la metropolitana? Un mezzo probabilmente riuscirà ad essere vincente in questa era di distanza sociale: la bicicletta. A una condizione però, che la sicurezza aumenti e si diano più garanzie ai ciclisti. Nel 2019 a Roma ci  sono stati 27 mila incidenti e in questi 108 persone sono morte: spesso ad avere la peggio sono stati i pedoni, e i ciclisti non di rado sono stati coinvolti negli eventi fatali.

“Si tratta di distribuire meglio lo spazio – dice il coordinatore della Rete Grab Alberto Fiorillo – Il rischio è che il traffico motorizzato esploda in modo importante perché bisognerà ridurre l’afflusso sui mezzi pubblici.  Serve un mix di pedonalità e ciclabilità dove ognuno deve trovare i suoi spazi”.

 Il Grande Raccordo Anulare delle biciclette, se fosse stato realizzato, avrebbe risolto tanti problemi. Si tratta di 45 chilometri di ciclovia che da anni alcune associazioni promuovono per dare più spazio alla bicicletta a Roma. Il percorso, tutto pianeggiante, si snoda per 2/3 lungo vie pedonali e ciclabili, ville storiche e argini fluviali (29,7 chilometri, pari al 66% del tracciato). Altri 15,3 chilometri interessano strade attualmente destinate alla viabilità ordinaria, tra cui alcune arterie congestionate da un intenso flusso di veicoli motorizzati dove bisognerà attuare una decisa azione di redistribuzione dello spazio pubblico, restituendolo alle persone e togliendolo alle auto.

Ora serve accelerare per far sì che l’uso della bici possa davvero decollare. Fiorillo propone dunque di allargare i marciapiedi, di costruire percorsi ciclabili con fioriere e New Jersey, in modo da poter rimodulare i tragitti in base alle esigenze. Per quanto riguarda i mezzi pubblici si andrà inevitabilmente verso un meccanismo di prenotazione del posto, a cui dovrà seguire un aumento delle corse. E poi in tanti dovranno muoversi a piedi anche per fare 2-3 chilometri. Tutto questo però dovrà seguire indicazioni nazionali, perché la cosa peggiore è che le varie città, soprattutto le più grandi, vadano in ordine sparso.

La sindaca Raggi promette: “Stiamo lavorando per realizzare rapidamente delle corsie ciclabili, stiamo pensando di dedicare a Roma le controlaterali delle strade grandi alla ciclabilità. Abbiamo chiesto al Governo di riaprire velocemente i negozi di biciclette. Vogliamo incentivare la mobilità dolce anche incentivando l’acquisto di bici elettriche. Dobbiamo scoraggiare il traffico privato perché, pur rimettendo a regime il trasporto pubblico, rischiamo di essere invasi dalle auto”.

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