Cottarelli non scioglie riserva, domani torna al Colle

Fiducia tecnica o voto a luglio. Cresce ipotesi voto il 29 luglio

Si chiude con un nulla di fatto la giornata che avrebbe dovuto vedere la nascita del Governo Cottarelli. Il premier incaricato,
infatti, e’ salito alle 16h30 al Quirinale per consegnare al presidente della Repubblica la lista dei ministri, ma ne e’ uscito un’ora dopo senza sciogliere la riserva  aprendo cosi’ due scenari opposti: scioglimento immediato delle camere e elezioni a fine luglio o un accordo con le forze politiche per una fiducia “tecnica” al fine di varare una legge di bilancio light e consentire il voto subito dopo, a ottobre. Due opzioni che sarebbero state valutate da Sergio Mattarella con il presidente del Consiglio incaricato, con la ferma convinzione da parte del Quirinale che comunque il parlamento si dovra’ assumere la responsabilita’ di chiudere la legislatura o di consentire al governo tecnico un passaggio fondamentale con la presentazione della manovra, per evitare l’eccessiva fibrillazione dei mercati e ridare credibilita’ e fiducia al nostro paese.

“Il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli -ha annunciato Giovanni Grasso, consigliere del presidente della Repubblica per la comunicazione- ha avvisato il presidente della Repubblica dello stato della situazione. I due si rivedranno domani mattina”.

Parole che hanno dato il via al diffondersi di diverse ipotesi, tra cui la possibilita’ che Cottarelli abbia deciso di rinunciare alla formazione del Governo, a causa delle pressioni sempre piu’ insistenti da parte dei partiti per un immediato ritorno alle urne.

Pressioni trasversali, tanto che oggi sia Pd che Movimento 5 Stelle che Lega che Forza Italia hanno chiesto che si potesse procedere al voto il prima possibile. A parlare apertamente del voto estivo e’ stato infatti il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, spiegando che “se c’e’ l’accordo si puo’ fare”. L’idea è quella di andare a votare il 29 luglio, probabilmente – si ragiona in ambienti parlamentari – assecondando il pressing del Colle.
Una data decisamente inedita, mai in Italia s’e’ votato a luglio, ma che oggettivamente raccoglie positivamente la preoccupazione di Mattarella, qualora dovesse saltare tutto, di avere un governo in carica in autunno, subito in grado di presentare la legge di bilancio.

Per Luigi Di Maio, leader del M5S, “era piu’ responsabile far partire il Governo, ma siamo pronti ad andare al voto a luglio”. Anche Silvio Berlusconi nella riunione di oggi con i fedelissimi, avrebbe parlato di una consistente ipotesi di voto a luglio. Dal canto suo la Lega ha ribadito la sua posizione per un voto al piu’ presto: “siamo pronti a votare subito e vi manderemo ancora una volta a casa”, dice il capogruppo della Lega al Senato Gian Marco Centinaio.

Proprio queste voci su una possibile rinuncia da parte di Cottarelli hanno portato fonti del Quirinale a chiarire che nessuno ha parlato di rinuncia del presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli. Il rinvio dello scioglimento della riserva e’ legato solo al bisogno di pià tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista dei ministri.

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