Covid: Lazio, 1541 casi positivi e 10 decessi

assessore Lazio, nei prossimi 4 giorni 550 posti letto in piu', sistema tiene

Su circa 22 mila tamponi oggi si registrano 1541 casi”. Lo rende noto l’assessore alla Sanita’ regionale, Alessio D’Amato.

Ieri i nuovi positivi erano stati 1687 su circa 23 mila tamponi eseguiti. Dieci i decessi e 121 i guariti nelle ultime 24 ore.

L’obiettivo del sistema sanitario regionale e’ quello di continuare a salvare vite umane tenuto conto che abbiamo uno dei piu’ bassi livelli di letalita’. Roma e il Lazio stanno tenendo, tutti gli operatori del servizi sanitario, a partire dall’area dell’emergenza-urgenza, dei soccorsi e dei dipartimenti di prevenzione, stanno facendo uno sforzo straordinario per mettere in sicurezza il sistema e tutelare la salute dei cittadini. C’e’ un grande spirito unitario che ci consentira’ di superare le difficolta’”, dichiara l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio Alessio D’Amato al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale Pediatrico Bambino Gesu’.
“Nei prossimi quattro giorni – aggiunge D’Amato – saranno operativi 400 posti letto nelle strutture individuate dall’ordinanza e ulteriori 150 posti nelle strutture alberghiere protette. Nella call di oggi con tutti i direttori generali, presenti anche i rappresentanti della sanita’ privata, si e’ avviato anche il lavoro per lo scenario di fase ‘rossa’, con l’obiettivo di salvaguardare Roma e il Lazio.

Rivolgo un invito a contattare il proprio medico di medicina generale e a utilizzare la rete dell’emergenza-urgenza in modo appropriato evitando cosi’ di mettere ulteriormente sotto pressione i nostri operatori. Soprattutto ricordo che il nuovo DPCM prevede per le persone in sorveglianza in caso di comparsa di sintomi di avvertire il medico di medicina generale. Il ruolo del medici di medicina generale in questa fase e’ fondamentale. Noi abbiamo in isolamento domiciliare circa 20 mila persone. In media sono 5 per ognuno dei 4 mila medici di medicina generale che sono in condizione di seguire i propri assistiti utilizzando tutte le tecnologie disponibili”.

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