Covid: verso Italia in giallo, incognita Rt

In bilico solo la Valle d'Aosta

I controlli dei carabinieri

Potrebbe essere tutta in giallo, con la probabile eccezione della Val d’Aosta, la mappa dell’Italia dopo il monitoraggio di domani. Delle tre regioni a oggi in arancione infatti, ossia Sicilia, Sardegna e Val d’Aosta, le prime due avevano numeri da giallo gia’ la scorsa settimana, ma dovevano aspettare altri sette giorni prima della “promozione”, che probabilmente arrivera’ domani.

Mentre la Val d’Aosta e’ in arancione da una sola settimana: stando all’ordinanza firmata venerdi’ scorso dal ministro Speranza dovranno passare altri sette giorni, ma una deroga e’ possibile. Decidera’ il ministro. Tutto il resto delle Regioni ha indicatori da zona gialla, se non bianca: e’ il caso di Friuli, Molise e Sardegna, che hanno gia’ un’incidenza sotto i 50 casi per centomila abitanti, ma la norma prevede che debbano passare tre settimane per finire nella fascia di minor rischio, come capitato alla Sardegna il 28 febbraio, prima e unica Regione finora a finire in zona bianca (per poi pero’ peggiorare rapidamente fino al rosso).

Mentre le uniche Regioni che, a ieri, avevano un’incidenza superiore ai 150 casi per centomila (che probabilmente con i prossimi criteri sara’ la soglia per finire in arancione) sono proprio la val d’Aosta (165) e la Campania (sul filo a 153).

Ma questi parametri non saranno sicuramente ancora in vigore domani. Quanto ai ricoveri, tornata l’Italia ampiamente sotto soglia di rischio sia per le terapie intensive (22% di occupazione posti letto, contro una soglia del 30%) che per i ricoveri ordinari (23% contro una soglia del 40%), solo in Lombardia e Toscana si sfora di poco il limite (con rispettivamente il 32% e il 31%) per le intensive, e solo in Calabria (41%) per i ricoveri in reparto. I numeri insomma fotografano un calo ormai consolidato (-19% di contagi negli ultimi 7 giorni rispetto alla settimana precedente, e ricoveri pressoche’ dimezzati), a ormai 18 giorni dalle riaperture di fine aprile. L

‘incognita, ancora una volta (forse l’ultima), sara’ l’indice Rt, ormai sul banco degli imputati e in procinto di essere rimpiazzato come parametro principale da altri dati, dall’incidenza ai carichi ospedalieri. La scorsa settimana era in crescita per il terzo monitoraggio di fila a 0,89, con molte regioni oltre lo 0,9 e a ridosso del fatidico 1, che rimanderebbe in automatico in arancione (da cui l’appello dei governatori a rivedere il sistema).

Tuttavia il parametro gia’ oggi e’ bilanciato dal livello di rischio, che tiene conto di molti altri fattori: quando e’ considerato basso, anche un Rt sopra 1 nel suo valore minimo di confidenza puo’ permettere di rimanere in giallo, come capitato alla Campania non piu’ tardi di due settimane fa.

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