Crac Magiste, Stefano Ricucci assolto da accusa bancarotta

E altri 9 imputati, tra cui la madre. Il tribunale ha recepito le argomentazioni della difesa secondo cui l'imprenditore era il 'dominus' di un gruppo di società che facevano tutte operazioni lecite

Stefano Ricucci è stato assolto dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma dall’accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale, aggravata dalla distrazione e dissipazione di quasi un miliardo di euro, in relazione al crac della Magiste International “perchè il fatto non sussiste”.

Oltre all’immobiliarista, il collegio ha assolto altre nove persone, tra cui la madre Gina Ferracci, l’ex commercialista di fiducia Luigi Gargiulo, Fabrizio Lombardo (genero del banchiere Cesare Geronzi), l’ex cognato Francesco Bellocchi, gli ex componenti del collegio sindacale della Magiste Real Estate, l’ex amministratore unico della Visconti 2000, e un ex componente del cda di Magiste spa.

Il tribunale ha recepito alla fine le argomentazioni dell’avvocato Massimo Biffa, secondo il quale Ricucci, cui la Procura aveva attribuito ben 26 capi di imputazione contestandogli una serie di trasferimenti indebiti di somme di denaro, era il ‘dominus’ di un unico gruppo rappresentato da più società che facevano tutte operazioni di trading immobiliare e finanziario lecite. Al centro degli accertamenti, il crac della Magiste International, società capogruppo dichiarata fallita il 19 gennaio del 2007.

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