Destino segnato per la Casa Internazionale delle Donne?

Il Comune di appresta a revocare la concessione. Non possibile rinunciare ai 900 mila euro di arretrati

La protesta della Casa delle Donne, dal profilo Twitter di @eleonoracamilli
La protesta della Casa delle Donne, dal profilo Twitter di @eleonoracamilli

Il destino della Casa Internazionale delle Donne sembra segnato. E per due motivi: da una parte il Comune di Roma intende ricavare di più dal patrimonio in suo possesso, dall’altra i lavori fatti all’interno dello stabile, per un valore di circa 300 mila euro, sono stati valutati dal Campidoglio come “non pertinenti ai fini di scomputo del debito”.

Dunque, i 900 mila euro, derivati dalla morosità della “Casa Internazionale delle Donne”, sono considerati come “irrinunciabili”, ci dicono dal Dipartimento del Patrimonio del Campidoglio.

E poi “la soluzione della rimodulazione del canone al ribasso, richiesta dal Consorzio non puo’ trovare accoglimento, dal momento che il Consorzio gode di un canone abbattuto gia’ del 90% rispetto al valore di mercato. Tale forte investimento da parte del Comune, traducibile in un contributo al progetto di 790 mila euro all’anno, non trova casi analoghi nella citta’. Lo sconto per le altre realta’ concessionarie e’ infatti pari all’80%. L’Amministrazione ha presentato al Consorzio una serie di soluzioni fattive e legalmente percorribili, fra cui quella di una garanzia bancaria per il rientro del debito e lo spostamento di alcuni servizi erogati nelle periferie. Il Consorzio ha pero’ bocciato queste proposte”.

Il Comune di Roma, quindi, si appresta a revocare d’ufficio la convenzione. Roma Capitale “resta comunque in attesa che il consorzio formuli e invii una proposta di transazione. In linea con quanto previsto dalla mozione votata dall’Assemblea Capitolina, l’Amministrazione si impegna a tutelare e rilanciare del progetto della ‘Casa Internazionale della Donna’, che continuera’ ad essere un punto di riferimento importante per la citta’ fino alle periferie, avvalendosi anche della lunga ed importante esperienza svolta nel complesso del Buon Pastore fino ad oggi. L’obiettivo e’ configurare un polo multifunzionale a beneficio di tutte le donne”.

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