Dopo S.Alessio l’Opera dei Bresciani riorganizza il suo mattone

In ballo locali e appartamenti per 20 milioni

E’ il secondo ente assistenziale romano che sceglie di affidare a una sgr il proprio patrimonio immobiliare. In ballo locali e appartamenti per 20 milioni.

Prosegue il riassetto del mattone in pancia agli enti assistenziali romani. Dopo l’Ipab Sant’Alessio che in questi giorni sceglie fra una decina di sgr di affidare alla vincitrice del bando il proprio patrimonio immobiliare, adesso è il turno dell’Opera Pia dei Bresciani in Roma, confraternita attiva fin dal 1569  attraverso opere di misericordia verso orfani, vedove, infermi e pellegrini. L’Opera, che nel 2001 ha portato a termine un lungo lavoro di recupero e riqualificazione del proprio patrimonio, è oggi proprietaria, tra le altre cose, di un cospicuo patrimonio dislocato tra le centralissime via Giulia, Lungotevere dei Sangallo e via del Gonfalone, del valore di circa 20 milioni di euro e che intende, evidentemente, far fruttare al meglio.

Nei giorni scorsi infatti l’Opera ha deciso di indire una gara per la “selezione di una società per la gestione di un fondo di investimento immobiliare ad apporto pubblico di tipo chiuso per la valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’Opera Pia dei Bresciani in Roma”. Una scelta, come si evince dai documenti di gara, imposta dalla necessità di “garantire una adeguata efficienza e redditività del proprio patrimonio immobiliare, in quanto rappresentante la principale fonte di finanziamento delle sue attività assistenziali”, ovvero aggiornare i canoni di locazione ai prezzi correnti o in alternativa cedere qualche unità.

Sul numero e i nomi dei partecipanti alla gara rimane il più profondo riserbo, di sicuro c’è che gli immobili da assegnare in gestione sono suddivisi in due lotti. Il primo, compreso tra via dei Bresciani, via del Gonfalone e il Lungotevere Sangallo, del valore di 10,1 milioni, il secondo blocco di fabbricati invece tra la stessa via del Gonfalone e Via Giulia, il cui valore si aggira sui 10,7 milioni. (Gianluca Zapponini)

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