





Un appuntato dei carabinieri in servizio a Velletri e’ rientrato a casa ha sparato alla moglie con la pistola la d’ordinanza e poi si e’ barricato nell’abitazione tenendo in ostaggio le figlie. E’ accaduto a Cisterna, dove l’uomo risiede.
La situazione e’ seguita dai carabinieri del comando provinciale di Latina e dal comandante provinciale Gabriele Vitagliano, che si e’ recato sul posto e il pm Gregorio Capasso. Sul posto anche il parroco della zona.
E’ in corso una trattativa da balcone a balcone per convincerlo a desistere. I suoi colleghi continuano la trattativa. L’uomo é vestito con un giubbotto ed un pantalone nero.
rmd Secondo quanto si e’ appreso, le figlie hanno 14 e 8 anni. Sul posto il mediatore ha fatto arrivare la madre e amici dell’appuntato dei carabinieri per tentare di convincerlo a desistere dall’intento. Familiari e amici indossano il giubbotto antiproiettile. La zona resta presidiata delle unità speciali.
“Temiamo per il peggio. Lui non è perfettamente limpido nel suo ragionare. Stanno cercando di convincerlo ad un epilogo della vicenda”. Lo ha detto il colonnello Gabriele Vitagliano comandante provinciale di Latina.
Si chiama Luigi Capasso ed é un appuntato scelto dei carabinieri in servizio alla compagnia di Velletri l’uomo che questa mattina ha sparato al volto e al petto della moglie Antonietta Gargiulo, 39enne, operaia dello stabilimento Findus di Cisterna. Il matrimonio si era incrinato e i due si erano lasciati sa alcuni mesi. Lei viveva nell’appartamento di parenti, dove adesso é barricato l’uomo con le due figlie. Le trattative sono in corso con un mediatore per tentare di convincerlo a desistere e liberare le bambine.
Sulla sua pagina facebook il 10 febbraio l’uomo ha postato una frase del giorno che dice: “Non dire mai a me non accadrà, tutto capita anche quello che non avresti mai immaginato’.
La scuola elementare Bernardini di fronte al palazzo in cui il carabiniere si é barricato in casa con le figlie é rimasta chiusa. Le forze dell’ordine hanno fatto andare via i genitori con i figli e le maestre che, alle 8, volevano entrare nel plesso. Poco fa é stata tolta la fornitura del gas all’intera palazzina. Le forze dell’ordine, inoltre hanno invitato i residenti dei palazzi circistanti a mantenere le finestre chiuse.
“Abbiamo sentito i colpi di pistola e ci siamo affacciati”. Lo ha detto una testimone che abita nella palazzina di fronte alla quale il carabiniere ha sparato alla moglie. “La signora si lamentava, era a terra cosciente e ci ha detto che era stato il marito. Ci ha anche detto che le aveva preso la borsa e che temeva per le figlie. Abbiamo chiamato i carabinieri e l’ambulanza che sono arrivati in pochi minuti”. A proposito dei colpi la testimone ha detto: “Tutti quelli che abbiamo sentito erano tutti all’esterno”.
“Sono le tue splendide figlie lasciale andare e consegnati ai colleghi, potrai tranquillamente parlare, fallo stai sereno”. E’ solo uno delle decine di messaggi che su Facebook compaiono sul profilo di Luigi Capasso. “Consegnati – scrive
un altro – Pagherai per quello che hai fatto, però la vita potrà ancora sorriderti. Fai un gesto di coraggio, lascia le ragazzine e consegnati”, e ancora ” i bambini non meritano questa tua frustrazione, mettili al sicuro. Può finire al meglio, sconterai la tua pena e vivrai di vergogna”. I messaggi sono tutti dello stesso tenore: “Lascia le bimbe. Apri quella porta e lasciale vivere. Te lo chiediamo, pregandoti. Devono vivere. Lasciale subito”.