“Due Madri” di Ugo Barbara, presentazione mercoledì a Roma

Alle 18 presso IBS.it bookshop di Via Nazionale

Donne, madri, diverse ma non così distanti. Fragilità, forza e introspettività sono solo alcuni dei fili che legano le storie delle protagoniste di “Due Madri”, nuovo romanzo di Ugo Barbara, giornalista dell’Agi e autore di ‘In terra consacrata’ candidato al Premio Strega e de ‘Il Corruttore’. Stella e Olga travolgono il lettore con le loro storie ambientate in un paesino dell’Italia centrale (siamo negli anni della guerra) e nell’Argentina del regime di Videla. Radiocolonna ha ascoltato Barbara per comprendere meglio questo romanzo emozionante (Frassinelli, 298 pagine, 16 euro) che verrà presentato domani alle 18 presso IBS.it bookshop di Via Nazionale a Roma.

1) Una storia complessa e potente. Cosa offre “Due Madri” al lettore?

Innanzitutto uno sguardo inedito su due periodi che spesso, sia nell’immaginario collettivo che nei grandi racconti,hanno visto privilegiate le figure maschili. Si pensa alla guerra come a un affare per soldati, per uomini che combattono e muoiono al fronte, mentre la Seconda Guerra Mondiale fu anche, e per certi versi soprattutto, un conflitto che travolse decine di milioni di civili: donne e bambini. Un dramma che non risparmiò le grandi città quanto le piccole comunità che speravano di essere troppo poco importanti per finire sotto i cingoli della Storia. La parte del romanzo ambientata in Argentina, invece, racconta il dramma dei desaparecidos con gli occhi di chi dall’oggi al domani si trovò senza marito, costretta alla fuga, alla ricerca di una verità che venivca costantemente negata. Due storie distanti nel tempo e nello spazio, ma che hanno un legame molto forte.

2) Per le descrizioni accurate e vivide che animano il suo libro a cosa si è ispirato?

Credo che chi scrive prima o poi sia chiamato a fare i conti con la propria storia, con quella della propria famiglia. Questo romanzo prende le mosse da un episodio realmente accaduto a mia nonna: durante la Guerra mio padre si ammalò di tifo e lei non non esitò a sequestrare un medico da un ospedale militare tedesco per trovare qualcuno che visitasse suo figlio. Ecco, non è solo alle immagini di quel tempo che mi sono ispirato per questo romanzo, ma a quello che c’era nell’animo della gente: all’esasperazione e alla disperazione, tanto quanto all’esaltazione e alla spregiudicatezza.

3) Segreti, lutti, vendette, ma anche amore e pentimento. Cosa ci insegnano queste due donne?

Stella e Olga sono due donne che per i propri figli sono dispose a tutto. Anche a rinunciare a loro stesse. Eppure non rinunciano a vivere; anche se vengono travolte dal flusso della Storia, non vi si abbandonano senza resistere, ma lottano fino allo stremo, per non dimenticare quello che sono e vivere almeno l’illusione di quello che potrebbero essere. Entrambe scopriranno che il mondo è un’infinita scala di grigi in cui se si cercano solo il nero e il bianco si finisce per non trovare la verità.  (Gc)

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