Domani i professionisti di tutta Italia si riuniranno a Roma per chiedere al Governo una legge contro la corsa al ribasso e lo svilimento del servizio professionale che introduca il concetto di ‘equo compenso professionale’.
L’evento del 13 maggio #NoiProfessionisti, un corteo che partirà da Piazza della Repubblica con destinazione Piazza San Giovanni, è nato dall’iniziativa dell’Ordine degli Architetti di Roma insieme agli Ordini degli Avvocati, degli Ingegneri e dei Medici della capitale e in poche settimane si è trasformato in una manifestazione nazionale che ha accolto 140 Ordini professionali tra Ingegneri, Architetti, Avvocati, Medici, Dentisti, Geometri, Geologi, Giornalisti, Chimici, Veterinari, Commercialisti.
Equo compenso: le richieste dei professionisti
I professionisti uniti chiederanno al Governo “il superamento della Legge 248/2006, con cui è stata sancita l’abolizione delle tariffe professionali, che ha provocato solo la svendita del loro lavoro intellettuale”.
Si punta, quindi, all’adozione di una legge sulle professioni intellettuali che introduca un sistema tariffario regolamentato con una chiara definizione delle competenze professionali.
Professionisti: dialogo con il Governo
Allo scopo di approfondire in sede tecnica le problematiche che affliggono l’esercizio delle professioni ed identificare le possibili soluzioni da rappresentare al mondo politico, i professionisti hanno istituito un Gruppo di Lavoro composto da rappresentanti delle organizzazioni territoriali partecipanti.
Il gruppo avrà anche l’incarico di richiedere ufficialmente che sia costituito, nel più breve tempo possibile, un Tavolo Permanente per le Professioni presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Giusto compenso: la situazione dei professionisti
I professionisti si sono mobilitati per vedere ‘riconosciuta la propria dignità’, dopo vari anni di crisi; i redditi dei liberi professionisti autonomi, infatti, sono ritornati a essere quelli degli inizi degli anni ’80, oscillando tra i 17 mila e i 30 mila euro annui lordi. Dal 2007 al 2014 si è avuto un calo reddituale del 22%.
Per i ‘manifestanti di domani’ “un sistema che punta alla qualità, come quello del mondo delle professioni in Italia (che costituiscono il 13% del PIL del Paese) si deve dotare di anticorpi, che, nel caso di specie, sono le tariffe. Queste rappresentano una codifica e una valutazione delle prestazioni anche e soprattutto a garanzia dei cittadini che ne usufruiscono”.