La visita di Erdogan a Roma. Malgrado le imponenti misure di sicurezza con 3.500 uomini in campo, nell’unica manifestazione di protesta autorizzata si sono registrati scontri. Il sit-in promosso da Rete KurdistanItalia nei giardini di Castel Sant’Angelo e’ degenerato quando un gruppo di attivisti dei centri sociali ha tentato di forzare il cordone di agenti antisommossa per muovere in corteo verso il Vaticano.
La Polizia ha respinto i manifestanti e ci sono stati anche due fermi. Tra gli striscioni esposti “Boia Erdogan! Giu’ le mani dal Kurdistan” e “Stato turco assassino”.
E nel pomeriggio, ancora scontri a Roma nei giardini di Castel Sant’Angelo tra manifestanti e forze dell’ordine al sit in contro Erdogan. La tensione e’ salita quando i manifestanti hanno chiesto di uscire dai giardini senza mostrare i documenti per essere identificati. “Vergogna, ci tenete in ostaggio“, hanno urlato i manifestanti.
”A seguito dell’aggressione violenta alle forze dell’ordine da parte di manifestanti a Castel Sant’Angelo – ha comunicato in una nota la Questura di Roma – la manifestazione è stata ritenuta conclusa. Due i fermati. In atto identificazioni e riconoscimenti con l’uso delle immagini della Polizia Scientifica”.
“Una delegazione di giornalisti europei e di rappresentanti di Articolo 21, Federazione nazionale della stampa e Rete No Bavaglio ha partecipato al sit-in contro la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan stamani a Castel Sant’Angelo per “manifestare solidarieta’ alle centinaia di colleghi ingiustamente incarcerati o sotto processo in Turchia, ma si dissocia dagli episodi di violenza verificatisi a margine“. Lo rende noto un comunicato.



Un altro presidio si e’ tenuto a Venezia davanti alla Basilica di San Marco con qualche decina di attivisti dei Centri sociali
del Nord-est e dell’associazione Ya Basta.