Sempre più eroina è tornata a circolare tra i ragazzi romani, ma il discorso vale anche per i cannabinoidi. E’ il quadro preoccupante delineato dalla comunità Ceis don Mario Picchi, da decenni presidio contro le tossicodipendenze sul territorio di Roma. La cultura dello sballo è in crescendo, e con essa i pericoli per tanti giovani. Basta dire che tra il 2013 e il 2015 il consumo di eroina è cresciuto del 37%.
Il direttore del centro Roberto Mineo, delinea un futuro che non lascia certo tranquilli. “Con l’arrivo delle vacanze, nei posti di villeggiatura arrivano anche gli spacciatori, penso al litorale”. E in effetti nel X municipio, Ostia, Acilia e Castel Fusano, i giovani che hanno provato almeno una volta una droga o sono consumatori di hashish sono il 21,7%, contro il 16% del 2013. Ma piazze di spaccio oramai sono diventate anche la zona delle Torri, Centocelle, l’Eur e piazza Bologna.
“Da circa tre anni stiamo osservando il fenomeno del ritorno dell’eroina, che è la madre di tutte le droghe. I sequestri sono in aumento e i signori della droga stanno attuando una strategia di marketing. Siamo di fronte a una crisi economica che porta con sé anche una crisi di valori. E poi oggi abbiamo tutto il tema delle smart drug, sostanze chimiche in continua ‘evoluzione’, e che le istituzioni fanno fatica a catalogare. Per un giovane basta accedere ad internet e dopo ore ti trovi a casa la sostanza stupefacente portata a casa dal fattorino”.
Mineo fa notare che “fino a tre anni fa il dipartimento antidroga della Presidenza del consiglio dei ministri era informato e dava sostegno. Ora invece il servizio è stato depotenziato. Per contro c’è chi in parlamento propone la legalizzazione della Cannabis, una follia pura, visto che la Cannabis attuale è molto più potente di quella degli anni ’80. Il serio rischio per i nostri adolescenti è un aumento dei consumi. Questo avrà costi sociali enormi”. (Alg)