Eur spa riparte con meno debiti, verso vendita quota Comune

Cessioni e investimenti. Finisce la Nuvola

Il 2016 potrebbe finalmente sorridere a Eur spa. La società controllata al 90% dal Tesoro e al 10% dal Comune di Roma si sta lasciando alle spalle una stagione complicata, fatta di conti sballati e opere rimaste incompiute. I capisaldi della rinascita di Eur spa, in attesa di alzare il velo sul nuovo piano strategico, che verrà presentato agli azionisti in primavera, sono essenzialmente tre: dismissione del patrimonio, nuovo management e rilancio di alcuni progetti chiave, come la Nuvola di Fuksas. Secondo ilGhirlandaio.coml’intera operazione, non è stata una passeggiata di salute in quanto la società ha dovuto privarsi di alcuni tra i suoi gioielli simbolo del razionalismo italiano nel quartiere Eur, dove è concentrato il grosso del patrimonio immobiliare del gruppo. La scorsa primavera Eur spa ha infatti concluso un importante accordo con l’Inail per la vendita di quattro palazzi, tra cui quelli ospitanti l’Archivio centrale dello Stato, il Museo delle Scienze e quello delle Arti e delle tradizioni popolari. Il tutto ha fruttato alle casse di Eur più o meno 300 milioni di euro. Denari, ha spiegato una fonte vicina al dossier, senza i quali la società sarebbe andata incontro a fallimento certo. Con quei soldi infatti, la partecipata di Comune e Tesoro ha potuto adempiere a due obblighi. Appianare i debiti con banche e fornitori e rimettere in moto un paio di cantieri.
 

 

E così, circa 200 milioni sono andati alla riduzione dell’esposizione (circa 250 milioni), mentre un altro centinaio (più una trentina di milioni concessi dal Mef) hanno permesso la ripresa dei lavori della Nuvola, il nuovo polo congressuale di Roma, che dovrebbe essere terminata entro al fine del prossimo anno.In mezzo, il via libera del tribunale di Roma, visto che la società aveva in corso un “concordato in bianco”, primo step verso il fallimento. A ottobre i giudici hanno “omologato” la ritrutturazione del debito, autorizzando così Eur spa a riprendere in toto l’attività. La ristrutturazione ha poi coinciso con una serie di importanti cambi al vertice della società. A settembre Roberto Diacetti (ex Atac) ha preso il posto di Pier Luigi Borghini alla presidenza, mentre due anni prima era stato Gianluca Lo Presti a sostituire Riccardo Mancini nella carica di ad, poi coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale. Ai primi di dicembre poi, un nuovo cambio della guardia, con l’addio di Lo Presti (rimasto in cda) e l’arrivo di Enrico Pazzali. E veniamo al futuro, ovvero agli investimenti. Due, dicono i ben informati, sono i dossier più caldi, oltre alla Nuovola di Fuksas.

 

 

Ovvero il Velodromo e il Luneur, che dovrebbe riaprire i battenti sempre entro il 2016. Ma c’è anche l’Acquario, iniziato cinque anni fa e stoppato a più riprese, le cui vasche sono già in fase di riempimento. Ma sul futuro di Eur spa si affaccia anche l’ipotesi ingresso privati, con la possibile vendita del Comune della sua quota, anche se l’ultima parola spetterà al Tesoro. Il che significherebbe anche una bella iniziezione di denaro, che di certo non guasterebbe a una società che nel 2014 ha chiuso l’esercizio con una perdita di 76 milioni. Ma si vedrà. 

 

(Gianluca Zapponini per IlGhirlandaio.com)

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014