Europee, il Lazio vale metà Italia centrale

Roma con i suoi tre milioni di abitanti rappresenta un quarto. Rinnovo delle amministrazioni per 153 comuni laziali fra i quali Civitavecchia, Tivoli e Tarquinia.

Siamo ormai vicini a domenica 26 maggio, quando gli italiani saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento europeo. La campagna elettorale, che si chiudera’ alla mezzanotte di venerdi’ 24, e’ stata molto accesa, soprattutto tra M5S e Lega, sottoscrittori del contratto che ha dato vita al governo Conte, e lo sara’ sicuramente ancora di piu’ in questi ultimi giorni. E sono in molti a sostenere che avra’ inevitabilmente degli strascichi sull’esecutivo giallo-verde.

Mai come questa volta il voto per le europee ha avuto una cosi’ forte rilevanza politica e cio’ spiega anche la virulenza polemica tra tutti i partiti impegnati nella campagna elettorale. Vediamo comunque qual e’ la posta in gioco, oltre quella che riguarda Palazzo Chigi e dintorni.
L’Italia dovra’ eleggere 73 eurodeputati nelle 5 circoscrizioni elettorali nelle quali e’ suddivisa e per ottenere una rappresentanza a Strasburgo e Bruxelles (le due sedi del Parlamento Ue) bisogna superare la soglia di sbarramento del 4% (alle politiche e’ del 3 per cento). Nella Circoscrizione Italia Centrale (Lazio, Marche, Toscana e Umbria), con circa  12 milioni di abitanti, si eleggono 14 europarlamentari. Roma ed il Lazio in questa contesa rappresentano un grande valore per tutti i contendenti; il Lazio, con la sua popolazione di poco meno di 6 milioni di cittadini, rappresenta quasi la meta’ del corpo elettorale della Circoscrizione, mentre Roma, con i suoi circa tre milioni di abitanti, un significativo quarto.

Nella precedente consultazione europea (25 maggio del 2014) il voto nell’Italia centrale assegno’ 7 seggi al Pd, 3 al M5S, 2 a Fi, 1 alla Lega ed 1 alla sinistra de “L’Altra Europa con Tsipras”. In questi cinque anni molte cose sono cambiate: Matteo Renzi, che a livello nazionale raccolse il 40,81 per cento dei consensi e ottenne 29 eurodeputati per il Pd, e’ ora, come si definisce lui stesso, “un semplice senatore” (pero’ controlla ancora i gruppi parlamentari, soprattutto al Senato). I cinquestelle sono il partito dominante in base al voto delle politiche del 4 marzo 2018 (oltre il 30%) ed ora, anche se dati in fase calante, dovrebbero mantenersi sulle stesse percentuali del 2014 (allora il 21,26 per cento). In forte ascesa viene data invece la Lega (5 anni fa il 6,15% nazionale con 6 eletti) che dovrebbe attestarsi sopra il 30 per cento e conquistare oltre 20 eurodeputati. Nello schieramento del centrodestra (che sopravvive solo a livello regionale) male invece Fi, cinque anni fa al 16,81% ed oggi data sotto il 10 per cento, che pero’ spera su un effetto traino della candidatura di Silvio Berlusconi, capolista in quattro circoscrizioni  e assente solo nella nostra circoscrizione dove e’ il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a guidare i candidati azzurri. Infine Fdi di Giorgia Meloni dovrebbe migliorare il risultato delle precedenti europee (3,67 per cento) ed attestarsi su una piu’ rassicurante quota del 5%.

Voto molto importante, quindi, quello del 26 maggio. E voto molto importante quello che esprimeranno Roma ed il Lazio. Infine, vale la pena ricordarlo, nella nostra regione si votera’, oltre che per le europee, per il rinnovo delle amministrazioni locali in 153 Comuni. Di particolare importanza quello dei 10 sopra i 15 mila abitanti: Ciampino, Civitavecchia, Monterotondo, Nettuno, Palestrina e Tivoli in provincia di Roma; Cassino e Veroli (nel frusinate), Civita Castellana e Tarquinia  nel viterbese.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014