L’area del Circo Massimo adibita per il Family day, quasi al termine della manifestazione, è piena: nonni, padri, madri e bambini affollano la piazza e le vie che la percorrono. Molte famiglie con i loro bambini hanno allestito delle piccole zone in stile pic-nic, con tovaglie e teli, per poter rifocillarsi, riposarsi e sedersi ogni tanto, oltre che per permettere ai propri figli più piccoli di giocare nel prato del Circo Massimo. In piazza molti gli esponenti politici presenti e appartenenti a vari schieramenti, tra cui: Giorgia Meloni, Massimiliano Fedriga, Giovanni Toti e anche il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. Tantissimi gli striscioni che recitano “sì alla famiglia”, “no alle unioni civili” e “no al ddl Cirinnà”.
“‘A noi la battaglia, a Dio la gloria‘. Si è chiuso con toni da crociata il Family Day dei gruppi oltranzisti che manifestano contro il disegno di legge Cirinnà. Ampi spazi del Circo Massimo lasciati vuoti hanno testimoniato una partecipazione al di sotto delle previsioni. Sabato scorso l’Italia ha visto sfilare tra sorrisi e canti migliaia di persone che chiedono un passo in avanti verso un Paese più giusto”.
Così, in una nota, la presidente dell’associazione Famiglie arcobaleno Marilena Grassadonia.
“Oggi a Roma abbiamo visto in piazza gli striscioni degli estremisti di Forza Nuova, cartelli che definiscono gay e lesbiche sbagliati, manifesti con su scritto ‘contro’ e ‘vietato’. Le nostre piazze non erano contro nessuno, al Circo Massimo invece ha sfilato chi ci vuole cancellare. Non dobbiamo aggiungere altro: al Family Day si è ammonito i parlamentari a ricordarsi del giudizio di Dio quando dovranno votare sul Ddl Cirinnà. Noi ci accontentiamo di chiedere un voto giusto che riconosca gli stessi diritti e gli stessi doveri a tutti i cittadini di questo paese. Chiediamo semplicemente ai parlamentari di pensare ai nostri bambini, cittadini minori e discriminati, quando saranno lì con la scheda in una mano e la loro coscienza nell’altra”.
“Ci sono dei momenti in cui non si può rimanere a casa. Ci sono delle contingenze storiche in cui non si può stare a guardare e a fare finta di nulla ma si deve al contrario avere il coraggio di schierarsi, prendere posizione e scendere in piazza. Ecco perché le Mamme d’Italia sono scese in piazza partecipando al Family day per esprimere un no motivato, forte e deciso al decreto Cirinnà. La nostra associazione nata per ottenere concrete politiche a favore di famiglia e infanzia e delle della donne madri, ha partecipato alla grande mobilitazione di popolo tenutasi oggi al Circo Massimo in cui milioni di persone hanno fatto sentire la loro voce di protesta contro il disegno di legge sulle unioni civili attualmente in discussione in Parlamento che oltre a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso prevede alcune aberrazioni tra cui la possibilità dell’utero in affitto e le adozioni dei bambini per le coppie gay. Continueremo ad essere presenti con ancora più forza da domani per difendere non solo la famiglia tradizionale ma anche e soprattutto i diritti dei bambini che non possono essere considerati degli oggetti per soddisfare egoismi ma devono avere diritto alla normalità ed avere una mamma ed un papà. I passeggini che hanno sfilato oggi al circo massimo sono le nostre bandiere per seppellire con logica e buon senso una legge sbagliata e per chiedere al contrario risorse e impegni legislativi concreti a favore di famiglia e infanzia. I milioni di persone scese in piazza oggi hanno fatto la storia. Da domani inizia una nuova battaglia per la famiglia e per l’infanzia”.
Lo dichiara in una nota Lavinia Mennuni presidente dell’associazione Mamme d’Italia e consigliere uscente di Roma Capitale.
“Quando tante persone scendono in piazza per esprimere con civiltà le proprie opinioni è segno che la democrazia è viva. E’ successo oggi come è successo la scorsa settimana. Compito della politica è ascoltare tutti, confrontarsi con tutti e poi assumersi la responsabilità della decisione. Sulle unioni civili c’è e ci sarà un dibattito largo e approfondito e poi il Parlamento voterà. Il PD è determinato ad allargare il campo dei diritti, così come ha già lavorato e continuerà a farlo per promuovere politiche di sostegno alla famiglia, continuando nella strada intrapresa con la riduzione delle tasse alle famiglie italiane (80 euro, cancellazione tassa sulla prima casa), con il bonus bebè, con le misure di contrasto alla povertà. Ricerchiamo un ampio consenso ma siamo altrettanto convinti che è giunto il momento di decidere e lo faremo”.
E’ quanto si legge Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico.
“Il messaggio che esce dalla piazza stracolma di oggi è un game over per Matteo Renzi. Un governo che ha fallito su tutta la linea, anteponendo l’aspetto mediatico di annunci prontamente disattesi, e ora, con la volontà di entrare a gamba tesa nella vita sociale del nostro Paese, introducendo una legge incostituzionale come il ddl Cirinnà”. Lo ha detto Gianni Alemanno intervenendo al Family Day oggi a Roma. “Siamo scesi in piazza con le oltre venti associazioni vicine ad Azione Nazionale – aggiunge – per tutelare il diritto di tutti bambini ad avere un papà e una mamma e per far sentire la voce vera dell’Italia, al di là del bluff mediatico messo in scena dal cerchio magico del premier Renzi. Da questa piazza riparte l’Italia, un Paese in cui mancano politiche serie a sostegno della famiglia e che vuole imporre con il Ddl Cirinnà una frattura nel nostro sistema sociale. Il messaggio che esce oggi è di speranza per il futuro ma soprattutto di avvertimento al governo Renzi, colpevole di aver ignorato i veri bisogni dell’Italia”.
C.T. (Fonte Omniroma)