Sale la tensione per la difficile situazione in cui versa la Fiera di Roma in vista del delicato incontro con le banche creditrici (Unicredit in testa) in programma per il prossimo 9 novembre. Per quel giorno la controllante Investimenti spa deve aver incassato l’ok dei soci all’aumento di capitale, propedeutico alla proroga del prestito bancario e alla ristrutturazione dei debiti preesistenti. Da quanto apprende Radiocolonna.it, Investimenti ha spedito in questi giorni la lettera agli azionisti fra i quali in primis Camera di commercio, Comune e Regione per invitarli ad una riflessione sul futuro della Fiera di Roma. Il sì degli azionisti all’aumento di capitale non è per nulla scontato.
Fonti vicine a Fiera parlano di frenetici contatti in corso tra l’ente, la controllante e i suoi azionisti, al fine di presentarsi uniti alle banche a novembre. Finora però i rapporti tra due dei principali soci, Campidoglio e Regione, sono molto tesi.
Alla Pisana continuano a rimproverare al Comune la drastica riduzione delle cubature da riqualificare (da 67.000 a 44.000) presso l’ex polo sulla Cristoforo Colombo, voluta dall’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini. Il risanamento della vecchia area sarebbe per le banche una ulteriore garanzia sui rimborsi, perchè la renderebbe più appetibile a potenziali compratori. Secondo la Regione la riduzione delle cubature da riqualificare abbassa notevolmente le prospettive di introiti.
Ambienti vicini al dossier paventano che la Regione potrebbe decidere di non sottoscrivere l’aumento di capitale, scaricando la colpa sul Comune. Tanto più che la giunta di Virginia Raggi non ha fornito ancora a Investimenti spa indicazioni precise sulla volontà o meno di partecipare alla ricapitalizzazione.
Insomma, al di là delle dichiarazioni di facciata sull’interesse che Fiera riveste per l’economia regionale e nazionale, nulla è ancora deciso. Anzi, la strada per la riuscita della ricapitalizzazione è tutta in salita. Le banche però non aspettano e vogliono un accordo entro il 9 novembre. (G.Z.)