Fiera Roma: lascia Mannocchi, cambio vertici a Investimenti Spa

Comincia la rivoluzione nelle controllate della Camera di Commercio di Roma

Un consiglio d’amministrazione di fuoco quello convocato per oggi pomeriggio presso la sede della Investimenti spa, la società a maggioranza Camera di Commercio creata appositamente per gestire la Nuova Fiera di Roma. All’ordine del giorno infatti ci sono infatti la “identificazione di nuovi criteri per la scelta degli organi amministrativi”, la “convocazione assemblea per il rinnovo del management”, una “analisi documenti e conti della Fiera di Roma” e della stessa Investimenti Spa, e infine la  “redistribuzione delle deleghe all’interno di Investimenti”.

 

Insomma, una rivoluzione annunciata, il primo passo della quale dovrebbe essere la sostituzione sia del presidente e amministratore unico della Fiera, Mauro Mannocchi, sia in un secondo ma molto prossimo momento anche il ricambio al vertice di Investimenti: via l’amministratore delegato Carlo Paris, un tecnico di valore però troppo legato personalmente all’ex sindaco Marino, e via anche il presidente Lorenzo Tagliavanti, figura anch’essa storicamente legata al Pd, per il quale è scattata una sostanziale incompatibilità con la nuova carica di presidente della Camera di Commercio cui è stato eletto quest’estate. Un ricambio ai vertici giustificato soprattutto dal pessimo andamento della Fiera stessa, legata ormai solo a pochissime manifestazioni ogni anno e a uno-due congressi di qualche rilievo. Troppo poco per giustificare tutta la struttura, e infatti sono cominciati i licenziamenti: una ventina finora, su 70 dipendenti, le lettere di commiato recapitate da Mannocchi, che a questo punto non può più contare sull’aiuto dei sindacati.

 

La società Fiera di Roma peraltro è ancora sotto concordato preventivo, rinnovato periodicamente: l’ultima volta il rinnovo è stato possibile grazie alla ciambella di salvataggio lanciatagli per l’ennesima volta da Unicredit, che ha rifinanziato con 10 milioni la capogruppo Investimenti e quindi a cascata la Fiera. Unicredit tuttora deve rientrare di 160 milioni risalenti al mutuo contratto ai tempi della costruzione della Nuova fiera, oltre dieci anni fa. Proprio per controllare meglio la situazione probabilmente Unicredit chiederà di insediare un proprio tecnico al timone di Investimenti, che formalmente è il debitore. Per la presidenza si fa invece il nome di Paolo Buzzetti, già presidente dell’Acer. (g.b.)

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