“Film horror a lieto fine”. Le reazioni alle dimissioni di Marino

Le dichiarazioni della politica romana alla caduta del Primo Cittadino

Imbucato, vanesio, protagonista di un film horror a lieto fine. Nel day after delle dimissioni del sindaco Marino, la giungla delle dichiarazioni offre analisi politiche, battute scomposte e metafore sull’addio al Campidoglio del Primo Cittadino. Reazioni dettate da un momento di euforia o di sconforto, dalla consapevolezza di chi non è riuscito a portare a termine un progetto politico e di chi non l’ha fatto cadere con le armi dell’opposizione in consiglio. “Il film horror targato Marino e Pd, con le dimissioni del chirurgo ha registrato il lieto fine – ha dichiarato, entusiasta, Marco Pomarici – Marino le ha provate tutte per rimanere in sella, si è vantato per mesi di essere il paladino della legalità, salvo poi cadere sulle spese folli nei ristoranti”. Dopo l’esponente salviniano c’è da registrare il commento più morigerato del senatore di Area Popolare Aldo Di Biagio, secondo cui “Marino è senza dubbio una persona per bene ma ha dimostrato purtroppo di non essere adeguato al ruolo delicato e complesso”. Un approccio democristiano diverso da quello, netto e inequivocabile, del vice capogruppo di Forza Italia in Campidoglio Dario Rossin, contento perché “finalmente Roma e i romani si liberano di Marino. L’imbucato del Campidoglio ricordi di lasciare la carta di credito prima di uscire da Palazzo Senatorio”. Paola Taverna del M5S se l’è presa invece con “Esposito e Causi mandati in soccorso di Marino dal PD di Renzi che, come i topi, lasciano la nave che sta affondando”. Proprio l’ex assessore torinese – distaccandosi dai commenti amareggiati dei suoi compagni di partito – è andato alla carica degli avversari politici, in particolare di Alfio Marchini ritenuto “un Arlecchino che offre i suoi servigi a tutti”. Il romanista e anti-mariniano doc Francesco Storace l’ha invece buttata sulla metafora calcistica. Raggiunto da Radiocolonna, l’ex governatore del Lazio ha le idee chiarissime se avesse dovuto scegliere tra la caduta di Marino e lo scudetto della Roma. “Se me lo avessero chiesto di giovedì avrei detto le dimissioni di Marino – ha dichiarato Storace – di domenica, invece, la Magica” (gds)

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