E’ una situazione che i pendolari definiscono “al limite” quella che si sta verificando in queste settimane sulla Roma-Viterbo. Al centro delle proteste i furti e i saccheggi in preoccupante aumento nei parcheggi incustoditi della tratta. Tra le aree più a rischio ci sono i parking di Montebello, La Celsa e Labaro. Nella giornata di ieri una pendolare ha denunciato l’ennesimo episodio di furto, proprio a Montebello.
“La situazione è critica, anche se stamattina c’ha contattato Simonelli (pres. Mun XV) per un incontro che si terrà a breve – racconta a Radiocolonna Fabrizio Bonanni del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord – piccole attenzioni che si spera siano risolutive”. Un’attenzione delle istituzioni che negli ultimi tempi è stata più marcata, dall’assessore alla Mobilità del Comune di Roma Linda Meleo che s’è interessata alla Roma-Viterbo sino al suo omologo municipale, Claudio Bollini.
Qualche giorno fa il comitato ha inviato ai referenti comunali e regionali dei trasporti una lettera dove si chiede – con forza – di rendere più sicuri i luoghi a ridosso della stazione. “Prendete provvedimenti prima che accada una nuova tragedia a Roma Nord” è l’incipit apparso sul sito del comitato. Toni forti che richiamano all’attenzione dell’opinione pubblica la tragedia avvenuta nel 2007 nella stazione di Tor di Quinto. Lì la signora Reggiani scese dal treno e perse la vita prima di recuperare la macchina nel parcheggio, violentata e uccisa da uno sbandato. Complice il buio e la situazione di degrado e abbandono.
La Regione Lazio ha risposto che il tema specifico non è di competenza regionale ma comunale. Nel frattempo – parcheggi a parte – la tratta continua a vivere disagi di ogni tipo, dalle corse soppresse ai ritardi inaccettabili. “La nuova tattica è quello di spostare avanti l’orario per celare la soppressione della corsa – confida un pendolare – esempio: il treno delle 8,10 lo sposto alla 8,17 ma poi arriva alle 8,21. Ecco come spariscono le corse”. (Giacomo Di Stefano)