È una sorta di cancro che mangia rapidamente tutto. Il degrado a Roma si estende a macchia d’olio, colpendo le zone più belle di una città che deve aggrapparsi alla meraviglia che possiede per uscire dall’angolo in cui si è auto-rinchiusa. Così, dopo il Pincio deturpato e in mano ai centurioni, è la volta del Gianicolo, divenuto ostaggio dei rifiuti. Qui giace, senza che nessuno si preoccupi particolarmente, una vera discarica a cielo aperto, con centinaia di rifiuti. Comprese taniche di olio per friggere da 25 litri, cassette della frutta e della verdura. Il che significa che non sono soltanto isolati cittadini, ma anche bar, ristoranti e altri esercizi commerciali che usano il Gianicolo come una discarica a cielo aperto.
Gianicolo, discarica tra i monumenti
Un nuovo capitolo del degrado che si mangia Roma