Giornata contro la violenza sulle donne: femminicidio, allarme nazionale

Nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 106, uno ogni 72 ore. Mattarella, violenza inaccettabile. Raggi, aperti tre nuovi centri antiviolenza; obiettivo, uno per ogni Municipio

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Nei primi dieci mesi dell’anno i femminicidi sono stati 106, uno ogni 72 ore, secondo Eures – Ricerche economiche e sociali: un vero e proprio allarme nazionale, da sottolineare in occasione della  Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Dal primo gennaio al 31 ottobre 2018 i femminicidi sono saliti al 37,6% del totale degli omicidi commessi nel nostro Paese (erano il 34,8% l’anno prima), con un 79,2% di femminicidi familiari (l’80,7% nei primi dieci mesi del 2017) e un 70,2% di femminicidi di coppia (il 65,2% nel gennaio-ottobre 2017). Da notare il progressivo aumento dell’età media delle vittime, che raggiunge il suo valore più elevato proprio quest’anno: 52,6 anni per il totale delle donne uccise e 54 anni per le vittime di femminicidio familiare (molto spesso donne malate, uccise dal coniuge o dal compagno anziano, che poi si toglie la vita). Fra le zone più colpite dai femminicidi il Nord e Roma.

“ Il primo passo fondamentale in questi casi – osserva Elisa Anania, avvocato matrimonialista e divorzista, esperta di diritto di famiglia– è comprendere che non si è  soli, in quanto si trova un aiuto concreto ed immediato presso i centri di antiviolenza diramati in tutto il Paese. E’ importante condividere il problema con una persona di fiducia, per confrontarsi e per avere un sostegno, non accumulando paure e disagio psicologico.  Seppur può apparire difficile o non risolutivo, è fondamentale avere il coraggio di rompere il silenzio della vergogna e denunziare il fatto all’autorità. Solo in questo modo le autorità entreranno a conoscenza della situazione di modo di avviare le indagini per ottenere un provvedimento del giudice. Il nodo della situazione sono le denunce inascoltate e la situazione di impotenza e di potenziale maggiore peridicolo che vive la donna dopo la denuncia, con la sensazione di sentirsi ‘abbandonata’ o in maggiore pericolo”.

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto sentire la sua voce in quest’occasione. “La violenza contro le donne è inaccettabile – ha scritto in un messaggio -, è una ferita all’intera società. Eliminarla è un obiettivo che ogni Paese civile deve perseguire con decisione. La violenza, l’abuso, usati come strumento di imposizione, sopraffazione, sono il volto di una visione primordiale dei rapporti tra le persone che va contrastata anzitutto da parte della comunita piaga della violenza contro le donne è ancora aperta, in Italia e nel mondo”.
Ogni sforzo e azione volti a contrastare la violenza contro le donne “deve essere quindi sostenuto fermamente – ha concluso Mattarella -, così come le iniziative rivolte all’assistenza alle vittime o a chi, come spesso accade per i figli delle donne che subiscono violenza, si trova ad assistervi e a subirne le conseguenze”.

In Campidoglio la Giornata è stata celebrata con un convegno su “La schiavitù invisibile e il business della prostituzione”, proprio a 60 anni dalla promulgazione della cosiddetta Legge Merlin. La sindaca, Virginia Raggi, ha ricordato le azioni messe in capo di recente dal Campidoglio: “nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana abbiamo introdotto alcune importanti novità. Vogliamo un sistema che non sia solo ed esclusivamente sanzionatorio, ma soprattutto di tutela per chi si trova ad essere coinvolto nella rete dello sfruttamento e che punti a creare un percorso di sensibilizzazione ed educazione. Prevediamo, quindi, da una parte l’introduzione del Daspo Urbano e dall’altra, accanto al rispetto delle regole – sicurezza, ordine pubblico, quiete, rispetto del codice della strada -, vogliamo introdurre una visione innovativa, quasi ‘umana’, potremmo dire”. Ancora: “come amministrazione il nostro impegno è costante perché quest’alternativa sia sempre più diffusa: abbiamo incentivato da subito le azioni e le iniziative per contrastare la violenza, in primo luogo aprendo tre nuovi Centri Antiviolenza nei Municipi VI, VII e VIII. Nei primi sei mesi di attività, queste strutture hanno accolto 443 donne. Altri due apriranno a breve. È stato infatti attivato l’avviso pubblico nei municipi I e III. Non bastano ancora, certo. Vogliamo arrivare ad averne uno per Municipio“.

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